PROFILI Mason Mount: il numero 10 moderno e (forse) l'errore epocale del Chelsea

È tutto pronto per l'annuncio di Mason Mount al Manchester United. Il centrocampista ha già salutato i blues sui suoi profili social.

La cessione di Mount potrebbe passare alla storia del pallone e dello stesso club come uno degli errori più grossolani del Chelsea. E già, perché il trequartista blue, ceduto al Manchester United per una cifra vicina ai 70 milioni di euro, oltre a essere una delle grandi promesse del calcio inglese è stato tirato su e formato a Cobham.

Ed è proprio durante gli anni trascorsi all'Accademy del Chelsea che Mount vince la Youth League e si guadagna la fama di futura bandiera del club londinese.

Il suo talento è tanto e tale che nessuno si soprendeva che si cominciasse, quando era ancora un adolescente, a paragonarlo a Frank Lampard, uno che allo Stamford Bridge, nonostante le sfortunate avventure in panchina, continua a essere adorato come un idolo.

Per farlo maturare, il Chelsea lo mandò prima al Vitesse, in Olanda, e poi al Derby County, dove avrebbe giocato per la prima volta proprio agli ordini dello stesso Lampard che qualche tempo più tardi avrebbe ritrovato a Londra.

È sotto l'esperta e sapiente guida di Thomas Tuchel, tuttavia, che Mason fa quello che sembra poter essere il salto di qualità che gli avrebbe garantito una lunga vita allo Stamford Bridge.

Mount è, infatti, uno dei protagonisti principali del trionfo dei blues in Champions League e il suo tecnico tedesco era sicuro: "Diventerà una stella internazionale".

Quel diamante grezzo che Tuchel era riuscito a far brillare è stato, però, inghiottito dalla dinamica negativa in cui è entrata la squadra dopo l'addio di Roman Abramovich.

E, ora, Mauricio Pochettino e Todd Boehly sono convinti di non avere bisogno di lui. Ma ripetiamo, potrebbero stare per commettere l'errore più grossolano della storia del Chelsea.

Caratteristiche

Mason Mount è un numero 10 moderno: tanta qualità, soprattutto quando si tratta di correre palla al piede e trovare l'assist giusto o il guizzo personale, ma anche una buona predisposizione al sacrificio soprattutto quando si tratta di alzare il ritmo del pressing.

Per non parlare dei suoi tagli e movimenti senza palla: un calciatore verticale a tutto tondo che lo rende pericolosissimo per le difese e i portieri avversari.

Allo stesso tempo, negli ultimi anni, la sua metamorfosi fisica - un po' perché da adolescente è diventato uomo, un po' perché ha lavorato sodo in palestra - ne fanno un calciatore pronto in ogni momento alla battaglia.

Battaglie che, da questo momento in poi, affronterà indossando la maglia dei red devils.