Premier League, l'Arsenal perde terreno sul City, lo United torna terzo in solitaria
Grossa delusione per l'Arsenal in casa del West Ham in uno dei tanti derby di Londra, che come da protocollo non risultano mai banali. E neanche stavolta si è trattato di un confronto come gli altri, visto che i Gunners hanno subito una rimonta che difficilmente dimenticheranno. Almeno nel breve periodo. Perché il 2-2 rimediato in casa degli Hammers rallenta la loro marcia verso il titolo di Premier di quest'anno. Dopo l'esibizione di ieri del Manchester City, infatti, la capolista era obbligata a vincere per mantenere almeno per ora una distanza di sei punti. E invece, oggi si è assistito probabilmente al primo segnale di stanchezza da parte degli uomini di Arteta.
Farsi rimontare un doppio vantaggio, maturato per altro nei primi 10 minuti, è sintomo di mancanza di concentrazione nel lungo periodo. Una dote che è fondamentale in ogni squadra che punta a vincere un titolo nazionale esigente come quello della Premier. Va ricordato che finora l'Arsenal ha realizzato qualcosa di straordinario, ma a sette giornate dalla fine le sue certezze sono sempre minori. Dopo che a sbloccare era stato Gabriel Jesus al settimo, era arrivato il raddoppio di Odegaard tre minuti dopo, tutto sembrava sereno per il tecnico basco, che si compiaceva di come i suoi principali alfieri avessero fatto il loro dovere.
Tuttavia tutti sanno che in Premier nulla si può dare per scontato. Specialmente in un derby, dove le sensazioni raggiungono enfasi estreme. Ed era così che un intervento disordinato di Gabriel offriva a Benrahma l'opportunità di riaprire il match al 33'. L'algerino non tremava e riscaldava così l'ambiente di un London Stadium nel quale i tifosi locali iniziavano a confidare in un recupero. La condizione del West Ham, invischiato nella complicata lotta per non retrocedere, è di quelle che obbligano a crederci sempre, e la fede dei padroni di casa trovava il suo Nirvana nel centro della vecchia volpe Bowen, abilissimo a farsi trovare pronto in area per trovare il gol del 2-2.
Per l'Arsenal, le cui gambe tremavano già da un po', era un colpo non da poco, dal quale i Gunners non si sarebbero rialzati più. A nulla servivano i cambi e l'estenuante possesso palla. Il fiato sul collo del City è ormai sempre più pesante, e i quattro punti di vantaggio sembrano minimi, arrivati a questo punto. A 10 giorni dallo scontro diretto, la sensazione è che la capolista stia iniziando a perdere il ritmo. Riuscirà Arteta a mettere nella testa dei suoi la fiducia giusta per non crollare a pochi metri dal traguardo?
Nell'incontro serale, invece, il Manchester United si impone in casa del Nottingham grazie a una prestazione di quelle che quest'anno hanno fatto tornare il sorriso sulla bocca dei tifosi dell'Old Trafford. Ad aprire le marcature alla mezz'ora è stato il brasiliano Antony, uno dei protetti del tecnico Erik ten Hag, il quale si trovava in una posizione comodissima per segnare a piacere con la porta sguarnita in seguito a un'azione corale.
Poi, a chiudere il discorso arrivava a un quarto d'ora il centro del portoghese Dalot, servito sempre da Antony, il quale trovava l'ex milanista in piena area, premiando il suo inserimento, che alla fine sarebbe stato concreto.