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Premier League, Klopp e quella smania di rovinare (nuovamente) la festa a Guardiola

Antonio Moschella
Klopp e Guardiola
Klopp e GuardiolaProfimedia
L'allenatore tedesco è l'unico ad avere un saldo positivo negli scontri con il catalano. E oggi, nella visita del suo Liverpool all'Etihad, proverà a fermare i Citizens nella loro rincorsa all'Arsenal per cercare la qualificazione in Champions

La Nemesi è un concetto storicamente atavico al quale ogni persona deve sempre far fronte in qualche momento della sua vita. Nella sua carriera di allenatore, Pep Guardiola si è incrociato spesso con la sua Nemesi personale, quel Jurgen Klopp con il quale oggi si sfiderà per la 28esima volta. Dalla Bundesliga alla Premier, passando per la Champions League, sono stati gli scontri tra i due tecnici più dinamici della storia recente del calcio, alcuni dei quali passati alla storia, come quando il Liverpool di Jurgen eliminò contro ogni pronostico con un 5-1 totale il Manchester City di Pep nella Champions 2017-18.

Quello di oggi, tuttavia, è un crocevia importante specialmente per il catalano, che sta andando all'assalto del suo amico e collega Mikel Arteta, il cui Arsenal è attualmente al comando della Premier con otto punti in più dei Citizens, che però hanno una partita in meno. La partita di oggi all'Etihad, dunque, è uno snodo fondamentale per poter continuare a dare battaglia ai Gunners in cima alla classifica. E in questo snodo il guastafeste sarà nuovamente quel Klopp che nelle 27 contese con Guardiola vanta 12 vittorie, cinque pareggi e dieci sconfitte. Numeri unici nel mondo, visto che il teutonico è il solo a vantare un saldo positivo nelle sfide dirette con l'iberico.

Reds per la Champions

Se la squadra di Manchester necessita un trionfo per evitare che la capolista prenda il largo, quella di Liverpool ha invece bisogno dei tre punti per credere ancora nel sogno della Champions League. Le pessime performance a metà della stagione hanno concretamente compromesso la situazione dei Reds, i quali però negli ultimi tempi hanno risalito la china. I sette punti che li dividono attualmente dal quarto posto occupato dal Tottenham, che però vanta due incontri giocati in più, sono una distanza colmabile. 

Ma per poter mettere il fiato sul collo ai rivali, tornare dall'Etihad con i tre punti sarebbe indispensabile. Perché si tratterebbe del segnale di forza da parte di una delle realtà calcistiche comunque più prestigiose della Premier, nonostante gli ultimi risultati siano stati deludenti.

Fuori dalla Champions, i Reds hanno adesso come obiettivo principale quello di tornare a calcare la principale competizione europea, che negli ultimi cinque anni hanno onorato partecipando a ben tre finali, e vincendone una. Lo scontro di oggi tra City e Liverpool sarà dunque ad altissima tensione, anche se difficilmente ripeterà il canovaccio di quello di inizio stagione, quando gli uomini di Klopp si imposero per 3-1 in Community Shield.

Due mancini a confronto, Erling Haaland e Mohammed Salah. Il primo, che deciderà solo all'ultimo se rischiare dal primo minuto visto il recente infortunio, è il bomber implacabile che ha dato un quid in più a Pep dal punto di vista realizzativo. Il secondo, alla ricerca del gol che lo renderebbe l'unico a segnare quattro gol in quattro diverse partite al City in una sola stagione, sarà invece in campo con tutta la sua voglia. 

L'altro spettacolo, invece, avrà luogo dalle panchine. La zona dove Pep e Jurgen si daranno la mano e poi si divideranno tra sensazioni euforiche e malinconiche. Come ogni incontro tra Nemesi richiede.