Premier League, dominio assoluto del Manchester City su un impotente Liverpool
Aveva illuso tutto il popolo Red il solito Momo Salah. Sempre presente nelle partite che contano, l'egiziano aveva timbrato nuovamente il cartello in casa del Manchester City, arrivando a segnare per la quarta volta in altrettante partite ai Citizens nella stagione attuale, un record assoluto. Quella dell'africano, però, è stata l'illusione magica dello stregone che da solo non è riuscito a mantenere vivo l'incantesimo per tutti e 90 i minuti di gioco.
Perché dopo la sveglia di Salah la squadra di Pep Guardiola ha capito che doveva iniziare a carburare, e ci ha messo davvero poco per riuscire a venire fuori dall'incantesimo orchestrato da Salah e far tornare tutti nel mondo reale. Un mondo nel quale il 4-1 finale per il City è il fedele specchio di una differenza abissale tra le due compagini, a livello di gioco e di carattere. Uno specchio che non riflette ma fa entrare in un'altra dimensione, come quello attraversato da Alice. Una dimensione crudissima per il Liverpool, incapace di reagire come si deve dopo il pareggio di Julian Alvarez alla metà del primo tempo. Un pareggio che arrivava come culmine di una splendida azione corale sviluppata da destra a sinistra e finita in piena area, dove l'argentino ha dimostrato di poter fare tranquillamente le veci del grande assente Erling Haaland.
La ripresa era praticamente un monologo dei padroni di casa, sempre perfetti nella gestione della sfera. E che iniziavano a spron battuto trovando subito il raddoppio con Kevin De Bruyne, autore del 100esimo gol della sua carriera inserendosi dalle retrovie su un cross basso dell'indiavolato Mahrez, uno dei migliori in campo nonostante l'assenza di gol.
Era il colpo d'ariete definitivo che sfondava la resistenza dei Reds, che dietro ballavano come spesso quest'anno. Prima Gundogan e poi Grealish si aggiungevano alla festa dei goleador, intervenendo sempre in zona ravvicinata e dando prova dell'irrisoria facilità dei Citizens nell'arrivare sotto porta in modo associato.
La valanga azzurra sui malcapitati rossi certificava l'ormai diversa latitudine alla quale viaggiano le due squadre. E se per il City la vittoria significa mantenersi a soli cinque punti di distanza dall'Arsenal, per il Liverpool oltre alla brutta prestazione c'è il mancato avvicinamento alla zona Champions League. Per Guardiola, inoltre, la soddisfazione di aver ottenuto l'undicesimo trionfo su Klopp, che adesso vanta 12 vittorie contro il catalano, il quale almeno fino all'anno prossimo non potrà più batterlo, ma nemmeno raggiungerlo.