Sei anni dopo l'inizio di un'indagine della Premier League e 19 mesi dopo le 115 accuse mosse ai campioni d'Inghilterra, lunedì inizierà l'udienza che deciderà il destino del Manchester City.
Si prevede che una commissione indipendente ascolterà le prove per almeno due mesi e che il verdetto non arriverà prima del 2025 per quello che è stato definito il "processo del secolo" dello sport britannico. AFP Sport analizza le accuse mosse al City e l'enorme posta in gioco per il calcio inglese.
Di cosa è accusato il City?
Dopo l'acquisizione del 2008 da parte dello sceicco Mansour, membro della famiglia reale degli Emirati Arabi Uniti, il City si è trasformato da squadra di seconda fascia a forza dominante della Premier League.
Nelle ultime 13 stagioni sono stati vinti 8 dei 10 campionati del club, oltre alla prima e unica Champions League nel 2023. Tuttavia, il club è accusato di aver piegato le regole finanziarie al proprio volere durante la sua ascesa verso lo status attuale.
Delle 115 accuse, 80 riguardano violazioni dei regolamenti tra il 2009 e il 2018, mentre altre 35 riguardano la mancata collaborazione con le indagini della Premier League.
La radice dei sospetti deriva da documenti trapelati pubblicati dal media tedesco Der Spiegel nel 2018. Le e-mail che sarebbero state inviate tra i massimi dirigenti del City mostravano che il club aveva gonfiato le entrate da sponsorizzazione della compagnia aerea Etihad, controllata dallo Stato di Abu Dhabi, e della società di telecomunicazioni Etisalat, mascherando come entrate gli investimenti diretti dell'Abu Dhabi United Group di Mansour.
Altri documenti affermavano che siano stati effettuati pagamenti in nero all'allora manager Roberto Mancini attraverso compensi per consulenze da parte di un club di Abu Dhabi.
Il City ha risposto alle accuse negando qualsiasi illecito e insistendo sull'esistenza di un "corpus completo di prove inconfutabili" che lo dimostrano.
Il City ha già difeso la propria posizione in un caso, dopo aver annullato il ban di due anni dalla Champions League da parte dell'UEFA presso la Corte Arbitrale dello Sport (CAS) nel 2020.
Il CAS ha ritenuto che la maggior parte delle presunte violazioni relative alla sovrastima dei ricavi da sponsorizzazione non fossero state accertate o fossero "prescritte" perché non rientravano nel limite di cinque anni previsto dalla legge per l'azione penale. Ma nel caso della Premier League non esiste alcuna clausola di prescrizione.
Quali sono le ripercussioni?
Se viene dichiarato colpevole di alcune o tutte le accuse, il City rischia una severa detrazione di punti e forse anche l'espulsione dalla Premier League.
L'Everton e il Nottingham Forest sono stati entrambi colpiti da detrazioni di punti la scorsa stagione per singole violazioni delle regole di profitto e sostenibilità. Un verdetto di colpevolezza potrebbe anche porre fine al glorioso regno di Pep Guardiola all'Etihad.
Il manager del City, che è all'ultimo anno del suo contratto, ha sostenuto con fermezza i suoi superiori, ma in precedenza ha detto che se non fossero stati onesti con lui se ne sarebbe andato. "Se mi mentite, il giorno dopo non sono qui", ha detto Guardiola nel 2022.
Severe sanzioni solleverebbero anche dubbi sul futuro del cast di stelle del City, tra cui il prolifico attaccante Erling Haaland.
Inoltre, altri club potrebbero chiedere la revoca dei titoli e un risarcimento se il City avesse ottenuto un vantaggio ingiusto con mezzi illeciti. Tuttavia, anche per la Premier League c'è molto in gioco, a prescindere dal risultato.
Se il City perdesse la causa, un'intera epoca - in un momento in cui la massima serie inglese gode di un'importanza globale rispetto alle rivali europee - sarebbe impantanata in uno scandalo.
D'altro canto, se il City dovesse dimostrare la propria innocenza, la Premier League verrebbe accusata di essere un troppo clemente e di essere stata scavalcata dalle profonde risorse dei club sostenuti dallo Stato.