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Lula chiede che i brasiliani che giocano all'estero non vengano chiamati in nazionale

David Olivares
Aggiornato
Lula
LulaRICARDO STUCKERT/ Brazilian Presidency/ AFP
Il presidente brasiliano Lula, Inácio da Silva, ha rilasciato dichiarazioni controverse in cui chiede che i calciatori che si trovano all'estero non vengano convocati, perché ritiene che "non ci siano giocatori di qualità".

"Quelli che sono all'estero non sono migliori di quelli che sono qui", ha detto Lula in un'intervista radiofonica, riportata da EFE, dopo che il Brasile ha battuto il Cile per 2-1, con i gol dei giocatori del Botafogo Luiz Henrique e Igor Jesus.

"Al momento non c'è nessun Garrincha o Romario nelle squadre straniere; solo tanti giovani giocatori che non sono ancora delle star. In Brasile ci sono buoni giocatori della stessa qualità (di quelli che si trovano all'estero), quindi bisogna dare opportunità a quelli che sono qui".

Lula ha poi rivelato che di recente si è incontrato con il presidente della federcalcio (Cbf) Ednaldo Rodrigues, con il quale ha discusso dell'idea che intende portare avanti, che 'ricalca' ciò che succede in Inghilterra con la nazionale di rugby.

Se la proposta di Lula passasse, gente come Vinicius Junior, Eder Militao, Endrick e Rodrygo del Real Madrid, o Raphinha del Barcellona e Alisson del Liverpool, non potrebbero più giocare in nazionale.