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Mondiali donne, l'Argentina cerca contro l'Italia la sua prima storica vittoria

Mondiali donne, l'Argentina cerca contro l'Italia la sua prima e storica vittoria
Mondiali donne, l'Argentina cerca contro l'Italia la sua prima e storica vittoriaAFP
Le ragazze allenate da German Portanova, che domani mattina alle 8:00 ora italiana affronteranno le azzurre, vogliono compiere una rivoluzione non solo sportiva ma anche sociale in un paese dove il calcio è stato, fino a poco tempo fa, un privilegio prettamente maschile

Prima che un certo Diego Armando Maradona mettesse in scena la più grande opera solista del calcio di sempre ai Mondiali di Messico '86, un'altra nazionale argentina aveva brillato nella capitale dello stato americano. Si tratta della selezione femminile che partecipò alla competizione planetaria di categoria nel 1971, e che diede vita al primo storico Argentina-Inghilterra allo stadio Azteca.

Le pioniere

Un incontro che alla storia è stato portato solo molto dopo l'impresa di Maradona e compagni, a causa di una mancata copertura considerevole nel momento dei fatti, ma che oggi viene rivendicato con forza dalle calciatrici argentine. In quello scontro, di cui oggi ci sono solo foto in bianco e nero, la Selección sconfisse la nazionale britannica con un netto 4-1 nel quale la protagonista assoluta fu Elba Selva, autrice di un poker. Un poker che, tuttavia, non le permise di portare a casa il pallone. Anzi. 

Da quel momento, tuttavia, il calcio femminile è stato messo quasi in un seminterrato in Argentina, dove il potere del patriarcato è stato troppo forte per anni. La stessa Selva, che era arrivata ai Mondiali senza scarpe né divise, così come le sue compagne, zittì tutti coloro che la insultavano dicendole di andare a lavare i piatti quando sbagliava uno stop. Oltre 50 anni dopo quel momento, la nazionale argentina femminile cerca la sua prima vittoria in un mondiale moderno come se fosse un vero trofeo.

Semiprofessionismo

Con la rivoluzione organizzata da Maca Sánchez, che nel 2019 dopo una lunga battaglia riuscì a ottenere delle migliori condizioni migliori per le calciatrici, il passaggio al professionismo è stato quasi completato. In questo momento, tuttavia, come descrive la giornalista argentina Delfina Corti, si può parlare solo di "semiprofessionismo". Il motivo è dovuto al fatto che nessuna squadra argentina conta su una rosa totalmente composta da atlete che non necessitano di un lavoro per mantenersi.

In questo contesto, dunque, le due partecipazioni consecutive ai Mondiali 2019 e 2023 sono da vedere come un enorme successo. Le cose, in questo momento, stanno cambiando in modo graduale, perché vanno ancora inquadrate questioni come la maternità, un problema anche in Spagna, e vanno aumentati i salari medi. Tuttavia, l'onda d'urto dell'Argentina che si appresta a sfidare l'Italia è quella di una realtà solida dal punto di vista mentale.

Libertadora Banini

Il mio grande sogno è sempre stato quello di vincere la Coppa del Mondo, ma non è l'unico. Vorrei che il calcio femminile continuasse a crescere, fosse più equo, senza stereotipi e servisse ad aprire la strada alle nuove generazioni in un altro modo, spingendo l'uguaglianza oltre lo sport in modo che tutti abbiamo le stesse opportunità". Queste le parole di Estefanía Banini, esterno offensivo in forza all'Atletico Madrid e grande speranza della Selección a questi mondiali. Nativa di Mendoza, vicino le Ande attraversate dall'eroe patrio José de San Martín per proclamare l'indipendenza dell'Argentina dalla Spagna, è lei la Libertadora di questa squadra, ed è quella che vuole tracciare il percorso del futuro.

Curiosità sull'Argentina
Curiosità sull'ArgentinaFlashscore

Il sogno delle ragazze di Portanova si scontrerà con quello delle atlete allenate da Milena Bertolini, le quali dovranno stare molto attente alla voglia di vincere delle sudamericane. Arrivate a questo stadio dopo il Mondiale del 2019 che diede loro il primo impulso, Banini e compagne andranno alla ricerca del loro primo trofeo: quella vittoria che permetterà loro di scrivere un altro capitolo di storia, 52 anni dopo quanto fatto da Elba Selva e le sue pari a Città del Messico, aprendo la strada a un certo Diego.