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Ligue 1, Roberto De Zerbi non deve incappare nella "sindrome Tudor" tra le mura amiche

Roberto De Zerbi
Roberto De Zerbi MIGUEL MEDINA/AFP
In trasferta il Marsiglia ha finora vinto due volte su due, ma il 2-2 casalingo col Reims ha ricordato quanto accadeva con il tecnico croato, noto per le sue defaillance al Vélodrome

Ricordate la maledizione del Marsiglia di Igor Tudor all'Orange Vélodrome? In Ligue 1, la squadra ha concesso quattro pareggi e perso cinque delle 19 partite disputate. Senza considerare lo spareggio di Coppa di Francia contro l'Annecy e le partite di Champions League nella prima metà della stagione.

Perché facciamo questo parallelo? Perché nello stesso anno i Phocéens hanno concluso la stagione come una delle migliori squadre in trasferta, ottenendo 73 punti. È quindi lecito chiedersi quale sarebbe stato il risultato finale se il Marsiglia si fosse dimostrato all'altezza della situazione davanti ai propri tifosi.

In quella stagione, infatti, la squadra allenata da Roberto De Zerbi dovrà andare al di là dell'enorme esigenza del pubblico locale, al quale basta un risultato negativo o una prestazione scadente per creare un ambiente negativo. Chiedere a Elye Wahi per conferme.

Le recenti prestazioni del Marsiglia
Le recenti prestazioni del MarsigliaFlashscore

Trasformare il Velodrome in una fortezza

È troppo presto per dire che il Marsiglia farà una stagione simile con il tecnico italiano. Tuttavia, le prime tre partite ci hanno dato qualche indicazione: i Phoceens hanno segnato 10 gol, con due vittorie su due fuori casa. Eppure, in casa ha avuto non pochi problemi contro il Reims, che lo ha fermato sul 2-2.

Un episodio che ha fatto riaffiorare la "sindrome di Tudor", esplosa totalmente quando Wahi è uscito tra i fischi del secondo tempo dopo che l'attaccante aveva sbagliato 3-4 occasioni nitide. Una situazione triste che ha però ricordato quanto sia grande l'esigenza del Vélodrome, dove oggi i padroni di casa dovranno dimostrare di essere più forti della pressione contro il Nizza.

Come ha sottolineato il tecnico italiano al suo arrivo, i giocatori "devono sentirsi a casa al Vélodrome". Per raggiungere questo obiettivo, sono state messe in atto alcune misure chiave, tra cui una sessione di allenamento in loco prima del famigerato match contro il Reims, che però non ha sortito effetto.

E così, mentre a Parigi si preparano a una stagione da circa 65 partite, gli uomini di De Zerbi  dovranno approfittare della mancanza di impegni europei per puntare sul campionato. Alla base, però, ci sarà il Vélodrome, che dovrà essere la loro fortezza inespugnabile. A partire da oggi.