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L'all-in al buio del Paris Saint Germain, senza Messi e Neymar per il gran finale

Antonio Moschella
Lionel Messi
Lionel MessiAFP
Dopo l'ennesimo infortunio del brasiliano e la sospensione dell'argentino, il club parigino si gioca un campionato che non può permettersi di perdere con il solo Mbappé in attacco

Quando i carrarmati sono pochi, anche gli eserciti più potenti possono incepparsi. E quello del Paris Saint Germain che è rientrato nei confini patri stravolto dalla sconfitta oltre il Reno con il Bayern Monaco in Champions League sta rischiando di fermarsi anche a pochi passi dall'obiettivo minimo, ossia la conquista del torneo locale. Un torneo che per i valori della rosa non può davvero sfuggire alla truppa allenata da Christophe Galtier. Una truppa, però, destabilizzata non poco al suo interno dai tanti ego nello spogliatoio e che da ieri ha dovuto fare i conti anche con la sospensione comminata per due settimane a Lionel Messi, reo di aver saltato l'allenamento di lunedì per recarsi in Arabia Saudita a rispettare un contratto d'affari.

La rabbia del presidente Nasser Al-Khelaifi e del direttore sportivo Luis Campos è certamente giustificata, ma il provvedimento disciplinare verso il campione del mondo rischia di essere un boomerang dalla forte velocità. Questo perché rinunciare all'argentino nelle prossime due partite, e magari fino alla fine della stagione, suppone un pesante deficit tecnico. Dopo aver già perso da tempo Neymar per infortunio, da settimane Galtier si era visto praticamente obbligato a schierare in attacco i soli Messi e Kylian Mbappé, due fenomeni che si erano fregiati rispettivamente del titolo di vice e capocannoniere degli scorsi Mondiali, e che in teoria potevano vincere le partite da soli. Eppure, la debacle casalinga di domenica scorsa contro il Lorient ha dimostrato che questo assioma non era poi così certo.

Il Kylian solitario

Kylian Mbappé
Kylian MbappéAFP

Dopo aver messo alla gogna Messi, infatti, il Psg rischia di aver compromesso anche l'ultimo mese di convivenza con l'argentino, che senza stipendio per le prossime due settimane salterà la trasferta di Troyes e la ricezione dell'Ajaccio. Il suo ego da campione, tuttavia, potrebbe essere stato ferito non poco, il che non esclude che il numero 30 possa anche salutare anzitempo il Camp des Loges, facendo il muso come ha spesso fatto quando le cose non erano di suo gradimento.

Con cinque partite fino alla fine del campionato e altrettanti punti di vantaggio sul Marsiglia, il Psg si ritrova dunque per il momento a puntare al titolo nazionale, minimo sindacale per il valore della sua rosa, con il solo Mbappé in attacco. I vari Soler, Ekitike e altri potenziali accompagnati del vice campione del mondo hanno finora deluso. Circostanza che in questo momento mette Galtier con le spalle al muro. L'impressione, tuttavia, è che l'allenatore parigino debba per forza di cose fare affidamento proprio a quell'Ekitike al quale ha concesso finora soli 1.120 minuti in totale. Una miseria per un 20enne che avrebbe dovuto seguire le orme proprio di Mbappé, sul quale adesso poggia tutto il peso dell'attacco del Psg.

Autore di 23 reti finora in campionato e voglioso di confermarsi come massimo goleador per la quinta volta di seguito, colui che è stato scelto come simbolo del presente e del futuro del Psg è l'unico asso a disposizione di Galtier, che si è visto costretto a effettuare un all-in al buio per una campionato che non può davvero perdere.