Valencia-Real sospesa 10' per insulti a Vinicius: "La Liga è una lega di razzisti"
Oggi a Valencia non ha perso (1-0) il Real Madrid, ma il calcio. Così è più che giustificata, a fine partita, la furia di Carlo Ancelotti, che pure di solito non perde la calma e anzi è celebre per la sua pacatezza.
Ma ciò che ha visto e sentito oggi, ovvero gli episodi di razzismo di cui è stato vittima il suo giocatore Vinicius, lo hanno ferito e non può fare a meno di parlarne. "Non avevo mai visto e sentito prima un intero stadio essere razzista e gridare 'Scimmia, scimmia' a un calciatore" ha spiegato il tecnico.
È successo a fine partita quando Vinicius è stato espulso per avere colpito a gioco fermo il valenciano Hugo Duro.
Ma in precedenza di ululati, cori e versi ce n'erano stati altri, e tanti, al punto da indurre il brasiliano ad andare a bordo campo e indicare gli spalti puntando il dito contro chi, a suo dire, lo stava insultando. Così, mentre dalle gradinate piovevano oggetti su Vinicius, che aveva a fianco Eder Militao e il capitano del Valencia, Gayà, che cercavano di calmarlo ("me ne voglio andare" gridava il numero 20 del Real), l'arbitro ha fatto fare l'annuncio allo speaker che la partita, rimasta in stand by per dieci minuti, rischiava di essere definitivamente interrotta. Poi invece è ripresa, fino alla rissa finale.
"Durante la partita ho parlato con Vinicius, perché c'era un ambiente pesante, molto negativo, e gli ho chiesto se volesse rimanere in campo. Ma io non volevo sostituirlo a causa del razzismo, non mi era mai capitato, è inaccettabile. Così non va, la Liga spagnola ha un problema, che non è Vinicius, lui è la vittima. Che si può fare? Io so che così non si può giocare al calcio, e direi la stessa cosa anche se avessimo vinto. È troppo grave, insultano per tutto il tempo Vinicius e alla fine il cartellino rosso lo mostrano a lui. Sono molto triste, questo è un campionato con grandi squadre ma c'è qualcosa da sradicare, siamo nel 2023. L'unico modo è fermare la partita, è vero che c'è un protocollo ma in casi come questo bisogna proprio andare a casa" ha detto ancora Ancelotti.
"Denunce al riguardo ce ne sono state in passato, ma niente di niente. La soluzione è fermare le partite, perché così non si può andare avanti. Vinicius è il giocatore che subisce più falli ma anche più insulti. Lui è ancora un ragazzo e voleva continuare ,ma in queste condizioni è complicato. Per me oggi la partita avrebbe dovuto essere sospesa definitivamente, allo stadio erano impazziti e mai prima di oggi avevo sentito insulti razzisti provenire da un intero stadio. E quanto tutti ti insultano così è dura rimanere freddi. Comunque appoggeremo Vini in ogni modo" ha continuato Ancelotti.
Vinicius: "La Liga appartiene ai razzisti"
"Il premio che i razzisti hanno guadagnato è stata la mia espulsione! Non è calcio, è la Liga". Con questo messaggio sui social Vinicius Junior ha denunciato ancora una volta quella che, a suo dire, è la mancata protezione dal razzismo nei suoi confronti da parte della Liga.
Poi, ancora più duro, in una storia su Instagram. "Non è stata la prima volta, nè la seconda o la terza. Il razzismo è normale nella Liga. Il campionato che una volta appartenne a Ronaldinho, Ronaldo, Cristiano e Messi, oggi appartiene ai razzisti".
Nel frattempo, la lega calcio spagnola ha emanato un comunicato in cui ha spiegato: "Alla luce degli incidenti verificatisi durante la partita Valencia-Real Madrid all'Estadio de Mestalla, la Liga ha richiesto tutte le immagini disponibili per indagare su quanto accaduto. Una volta completata l'indagine, se verrà identificato un crimine d'odio, la Liga intraprenderà le opportune azioni legali".
Courtois: "Sarei uscito insieme a lui"
L'ennesima, pesante, vicenda di razzismo in cui è rimasto coinvolto Vinicius, oggi a Valencia, ha ferito anche i suoi compagni del Real Madrid e se ne fa portavoce il portiere delle merengues Thibaut Courtois.
"Anche io ho sentito certe grida e già dalle prime fasi del match. Mi sono sentito male, questo era razzismo puro, al 20' già si sentivano versi di scimmia, e sono cose che non si possono più tollerare, e tanto meno accettare" ha detto il portiere.
"Se Vini vuole continuare a giocare, noi facciamo altrettanto, ma vi garantisco che se lui fosse uscito me ne sarei andato anche io dal campo. Basta, non si possono più tollerare certe cose" ha aggiunto.
"A volte vorrei che ci fosse una telecamera su certi individui, perché le cose disgustose che ci tocca ascoltare sono roba da pazzi" ha spiegato.
Vazquez: "Toccato il fondo"
"Oggi si è toccato il fondo, abbiamo vissuto un'esperienza che è difficile da raccontare. Che negli stadi ci sia ancora del razzismo è inaccettabile, e c'è molto da fare: ci vogliono misure forti" è stato invece il commento di Lucas Vazquez.
"In ogni stadio di Spagna in cui andiamo, Vinicius è fatto oggetto di un certo tipo di insulti. È davvero una vergogna, una continua mancanza di rispetto. Ed è vero che oggi il nostro allenatore gli ha chiesto se se la sentiva di continuare. Vi sembra normale?" le parole di Ceballos.