Bellingham riceve oggi il Golden Boy: "E grazie a Ancelotti, ora volo"
Jude Bellingham riceverà, oggi, il Golden Boy, il trofeo con il quale Tuttosport premia ogni anno il miglior calciatore Under 21 del mondo.
"Sono orgoglioso. Il Golden Boy è un premio bellissimo. Un riconoscimento importante, con una storia importante che ha già superato i vent’anni. L’albo d’oro ne conferma la bontà e l’autorevolezza. È un ulteriore stimolo a dare sempre di più e a fare sempre meglio".
Questi passaggi più salienti della sua intervista al quotidiano torinese.
Terzo inglese
"Posso dire di conoscere piuttosto bene l’albo d’oro di questo prestigioso trofeo internazionale che è nato proprio nell’anno in cui sono venuto alla luce anch’io, il 2003. Sono il terzo inglese a vincerlo dopo Wayne Rooney, uno dei miei idoli, nel 2005 quand’era al Manchester United, e Raheem Sterling nel 2014, quand’era tesserato per il Liverpool".
Buona la terza
"Questa era la mia ultima possibilità, perché nel 2024 non potrò più competere visto che andrò fuori età per regolamento. Felice per avercela fatta al terzo tentativo. Ci tenevo tantissimo, è un trofeo per la vita che si può vincere solo una volta".
Dedica
"Lo dedico a tutti. A tantissime persone. Ai compagni del Real Madrid e all’intero staff merengue, a mister Ancelotti, al presidente, alla mia famiglia, a mia mamma Denise, a mio papà Mark, a mio fratello minore Jobe, agli amici che mi hanno simpaticamente bombardato e sommerso di messaggi di congratulazioni e che continuano a farlo: senza tutte queste persone, senza il loro aiuto sul campo e fuori, il loro costante sprone e senza mai dimenticare i tifosi che mi sostengono, non avrei potuto vincere il Golden Boy".
Grazie Carletto
"La mia esplosione di quest'anno? Ci ho messo del mio, un impegno feroce a migliorarmi con il lavoro, ma il merito va a mister Ancelotti che ha trovato la posizione giusta per me e mi concede più libertà in campo. Così ora volo".
Il primo di tanti
"Sono una persona che ama competere e che è ambiziosa. Dunque ora che ho tra le mani il prestigioso Golden Boy voglio andare avanti veloce: spero che questo 'award' sia una rampa di lancio per vincere molti altri trofei".
Il Golden Boy del futuro
"Esclusi per limiti d’età noi del 2003 – a proposito, mando un saluto al mio amico Jamal Musiala del Bayern, giunto secondo, e con cui ho condiviso per circa un triennio lo spogliatoio delle nazionali giovanili inglesi – dico tre nomi. Innanzitutto Arda Güler, ormai recuperato degli infortuni che gli hanno impedito di debuttare con il Real: è un fenomeno, lo vediamo in allenamento e siamo incantati da lui. Poi il mio ex compagno Jamie Bynoe-Gittens del Borussia Dortmund. E infine mio fratello Jobe, attaccante di razza come nostro padre".