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FA Cup, i teenager Garnacho e Mainoo regalano il trofeo a uno United che trova il suo riscatto

Antonio Moschella
Garnacho segna il primo gol
Garnacho segna il primo golAFP
I Red Devils si impongo sul City dopo essere passati in vantaggio di due reti nel primo tempo. Nella ripresa tanta sofferenza e una papera di Onana, ma la coppa finisce alla squadra di ten Hag

Nelle partite di fine stagione, le tendenze annuali possono essere annullate. E così è stato nella finale di FA Cup, dove lo United ha scavato nell'orgoglio, unica virtù di una stagione disastrosa, per riuscire ad avere la meglio dei cugini del City, dominatori della Premier. E lo ha fatto grazie a un'idea geniale di Erik ten Hag, che prima di fare le valigie, come pare debba accadere, ha voluto lasciare i Red Devils con un'intuizione letale, ossia quella di dare a Bruno Fernandes una posizione ibrida tra quella di mezzapunta e attaccante centrale.

Un'idea che ha pagato i suoi frutti perché la vagabondaggine del portoghese che galleggiava tra le linee ha stimolato i movimenti di Marcus Rashford e Alejandro Garnacho, ali velocissime sulle quali ha volato lo United. Specialmente il secondo, autore del gol del vantaggio approfittando di un errore in comproprietà di Josko Gvardiol e Stefan Ortega, portiere di riserva che è stato protagonista di un'uscita grossolana al 30esimo, che spalancava all'argentino le porte del gol più facile. 

Il gol galvanizzava al massimo i Devils, che prendevano fiducia e coraggio. Un coraggio enorme dimostrato nell'azione del raddoppio, arrivato al 39esimo con Mainoo, che sfruttava un assist geniale di Fernandes, che quasi senza guardare serviva in modo perfetto il giovane centrocampista inglese, che di piatto freddava Ortega e concludeva un'azione perfettamente imbastita dalle retrovie. Il sigillo di un ragazzo del 2005, che veniva dopo il primo colpo di un classe 2004. I due teenager che trascinavano ten Hag.

Reazione

Nella ripresa il City ha aumentato i giri con la solita energia dirompente di Jeremy Doku, entrato subito dopo l'intervallo per creare superiorità sulla fascia sinistra con i suoi scatti e i suoi dribbling secchi. La risposta dei Citizens si concretizzava in due tentativi importanti:  il primo era di Haaland, che al 55esimo incappava nella traversa dopo una conclusione col mancino in seguito a un ottimo smarcamento palla a terra su Lisandro Martinez, che fino a quel momento lo aveva rintuzzato molto bene. Il secondo, pochi minuti dopo, era una conclusione da fuori area da parte di capitan Walker che si coordinava in modo ottimale ma faceva i conti con un reattivo Onana.

Al 65esimo era l'altro appena entrato, Julian Alvarez, ad aprire troppo il compasso nel rasoterra da buona posizione in seguito a una perfetta imbeccata bassa di Foden. L'assalto non terminava, con lo United che si dedicava quasi soltanto ai contropiedi, affidandosi a un Garnacho molto dinamico, e con Walker ancora una volta incaricato a calciare da fuori stimolando i riflessi di un Onana sempre molto attento. I corner si accumulavano dal lato celeste, ma i palloni scodellati in mezzo non sortivano alcuni effetti. 

A riaprire il tutto all'87esimo, però, era una paperaccia di Onana, che su un destro rasoterra di Doku, non proprio irresistibile, andava con le mani troppo morbide, lasciandosi così scappare il pallone, che entrava sul primo palo. Un doppio errore che apriva a un finale infuocato. Il belga diventa la prima arma d'assalto dei Citizens, con il terzino dello United Wan-Bissaka a sacrificarsi in tutti i modi per fermarlo. 

Gli spazi e il tempo, però, erano sempre più scarsi. E alla fine la sofferenza e l'abnegazione dei Red Devils avevano la meglio, con ten Hag a esultare gioioso per una grande rivincita dopo una stagione tribolata. Qualcosa di meritato dopo la prestazione di oggi, dove i suoi ragazzi hanno lanciato il cuore oltre l'ostacolo.

Le statistiche del match
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