Verso Euro 2024, tra le solite note e le possibili sorprese scatta la caccia al titolo
Sta prendendo la rincorsa con una smorfia al metà tra la felicità e la rabbia, Kylian Mbappé. Appena nominato capitano della Francia da Didier Deschamps, per scontento di Antoine Griezmann, il capocannoniere degli ultimi Mondiali fissa l'appuntamento di Germania 2024 come quello del doppio riscatto. Dopo la brutta esperienza dell'Euro 2020, dove i Bleus furono eliminati agli ottavi dalla Svizzera ai rigori, in una sessione nella quale anche lui sbagliò la sua esecuzione, il nativo di Bondy vuole sfruttare la delusione della finale persa sempre dal dischetto in Qatar per conquistare l'Europa che gli è ancora preclusa sotto forma di Champions League.
Aspettando Cristiano
Lontano dal calcio che conta, Cristiano Ronaldo è però ancora capitano e leader di un Portogallo che sotto la guida di Roberto Martinez proverà a sfruttare un'ottima generazione per poter centrare il bersaglio grosso in Germania. Per molti un peso, il cinque volte Pallone d'oro sembra essere parte integrante del progetto del nuovo commissario tecnico, almeno a breve termine. Inserito in un gruppo nel quale solo la Slovacchia e la Bosnia potrebbero fornire qualche preoccupazione, il Portogallo dovrebbe avere gioco facile per staccare il pass e giocarsi il titolo.
Stessa situazione per la Francia di Mbappé, ormai leader con i gradi sul braccio e voglioso di ribadire la sua solidità al continente. L'urna per i Galletti è stata poco clemente, visto che nel gruppo di qualificazione affronteranno l'Olanda, eppure la formula che prevede che ad accedere alla fase finale siano due nazionali rende tutto più semplice. Gli stessi Oranje potrebbero arrivare in Germania con alcune speranze di exploit, ma non sono certo da considerare tra le candidate alla vittoria.
Spagna e Italia cercano conferme
Semifinaliste della scorsa edizione, Spagna e Italia vivono due momenti diversi ma comunque di cambio. Gli iberici hanno vissuto la rivoluzione culturale dell'avvento in panchina di Luis de la Fuente, un 61enne senza esperienze importanti alle spalle ma forgiato nella federazione spagnola, della quale ha effettuato tutto il cursus honorum partendo 10 anni fa dall'under 19. Il taglio con il passato firmato Luis Enrique è importante, vista in primis la rinuncia a un Sergio Ramos che in questo momento come centrale non ha rivali, nonostante l'età. La Roja, tuttavia, cerca una conferma di solidità nel lungo periodo in una competizione come l'Euro. La stessa alla quale va alla ricerca l'Italia di Roberto Mancini, che con la scommessa relativa a Mateo Retegui ha fatto capire di non guardare in faccia a nessuno.
L'incognita Inghilterra
Inserita nel gruppo degli azzurri, l'Inghilterra comandata da Gareth Southgate sta vivendo un momento complicato dopo l'involuzione dall'Euro 2020 ai Mondiali 2022. Harry Kane, però, sembra essere finalmente accompagnato da giocatori di prim'ordine e già maturi, come Bellingham, Saka e lo stesso Rashford, che stanno vivendo un ottimo periodo. La difesa è il solito neo dei britannici, che sono costretti ad affidarsi a Stones e Maguire come centrali. Non certo una garanzia. Eppure, l'attacco è di quelli importanti, e la stessa Italia potrà sentirne la forza sulla sua pelle domani sera.
Haaland e Kvara ci provano
Non hanno avuto la fortuna di condividere il passaporto con dei fenomeni del calcio, ma Erling Haaland e Khvicha Kvaratskhelia, due tra i giocatori più in forma del momento in tutta Europa, proveranno a togliersi lo sfizio di poter quantomeno avvicinarsi alla prima grande competizione continentale con rispettivamente la Norvegia e la Georgia. Da un lato l'implacabile bomber del Manchester City, che viaggia spedito verso la Scarpa d'oro. Dall'altro il funambolico attaccante del Napoli, giocatore che più gol ha fabbricato tra reti e assist in Serie A. I due si sfideranno direttamente martedì prossimo a Batumi, dove disputeranno il secondo match di un girone dove sono insieme a Spagna, la sempre incompiuta Scozia e la Cenerentola Cipro. E chissà che uno tra i due non possa essere davvero decisivo per far vivere alla propria nazionale un vero sogno.