Una storia chiamata Euro: dal Ragno nero ai rigori di Panenka e Donnarumma
Euro 1960 - Unione Sovietica
La prima edizione del torneo risale al 1960 e registrò le rinunce di nazionali del calibro di Italia, Germania Ovest e Inghilterra. A un certo punto si ritirò anche la Spagna perché il generale Franco non permise alla propria nazionale - una delle più forti che si ricordi, potendo contare, tra gli altri su Luisito Suarez, Alfredo Di Stefano, Paco Gento e Ladislao Kubala - di affrontare l'Unione Sovietica per ragioni politiche. E fu proprio l'Urss del grande Ragno nero, Lev Yashin (unico portiere ad aver vinto a tutt'oggi il pallone d'Oro) a imporsi alla Jugoslavia nella finale del torneo disputata al Parco dei Principi di Parigi.
Euro 1964 - Spagna
La nazionale spagnola si rifece quattro anni più tardi. In quel periodo, le eliminatorie si disputavano in gare d'andata e ritorno, e la fase finale in uno dei quattro paesi semifinalisti. Quell'anno toccò alla Spagna ospitare il torneo e imporsi 2-1 in finale proprio contro l'Unione Sovietica di Yashin.
Euro 1968 - Italia
In vista del torneo del 1968 furono introdotti i gironi eliminatori. E così ai quarti di finale avrebbero participato le otto vincitrici di ogni gruppo. Dopo aver battuto la Bulgaria, la Uefa assegnò all'Italia l'organizzazione della fase finale. Gli azzurri si imposero 2-0 alla Jugoslavia nel replay della finale che si era conclusa sull'1-1. Edizione passata alla storia per la vittoria in semifinale proprio della nazionale italiana che eliminò l'Unione Sovietica dopo il lancio di una monetina. La partita si era conclusa sullo 0-0 dopo i tempi supplementari e i rigori non erano ancora stati introdotti.
Euro 1972 - Germania Ovest
Alla Germania Ovest non servì né una monetina, né i calci di rigore per aggiudicarsi il primo titolo continentale della sua storia battendo, nella finale disputata all'Heysel, l'onnipresente Unione Sovietica, a quei tempi vera e propria potenza del calcio mondiale. A spedire al tappeto l'Urss fu Gerd Muller che segnò due delle tre reti dei tedeschi (3-0). Due anni più tardi Torpedo e il Kaiser Franza Beckenbauer guidarono al trionfo Mondiale la Mannschaft che divenne la prima nazionale a vincere consecutivamente Europeo e Coppa del mondo.
Euro 1976 - Cecoslovacchia
A impedire il tris tedesco ci pensò la Cecoslovacchia nel 1976. Tutto merito di quel genio di Antonin Panenka che, nella notte di Belgrado, entrò per sempre nella storia del torneo e del calcio mondiale grazie al "cucchiaio" dal dischetto che soprese e umiliò l'esperto Sepp Maier che non dimenticò mai "l'affronto" del fantasista ceco tornato a Praga, assieme a tutti i propri compagni, da eroe.
Euro 1980 - Germania Ovest
Nel 1980 si tornò in Italia. Questa volta, però, l'oragnizzazione del torneo venne assegnata ancor prima dell'inizio delle qualificazioni. L'altra grande novità è che alla fase finale parteciparono non più quattro, ma otto nazioni divise in due gruppi. Le vincitrici dei due gironi si sfidarono nella finalissima di Roma, dove la Germania Ovest si prese, quattro anni dopo, la sua rivincita superando il Belgio 2-1 grazie a una doppietta di Horst Hrubesch.
Euro 1984 - Francia
Eroi e antieroi sono due facce della stessa medaglia. Nel 1984, in Francia, i padroni di casa riuscirono a imporsi in finale alla Spagna anche perché Luis Arconada non riuscì a trattenere il calcio di punizione, tutt'altro che irresistibile, di Michel Platini, capocannoniere del torneo con 9 reti. Si tratta dell'unica macchia nella carriera del grandissimo portiere basco e, allo stesso tempo, del primo grande torneo vinto dai transalpini. Da questa edizione in poi fu abolita la finale per il terzo posto e le due semifinaliste considerate terze.
Euro 1988 - Olanda
Nel 1988, l'ultima grande Unione Sovietica della storia del calcio andò a sbattere, di nuovo in finale, contro l'Olanda dei milanisti Ruud Gullit e Marco Van Basten e di un altro fuoriclasse che con i rossoneri avrebbe giocato dalla stagione successiva, Frank Rijkaard. Una partita che verrà ricordata per sempre per lo splendido gol del Cigno di Utrecht che sfidò le leggi della fisica per segnare la rete del raddoppio e stendere definitivamente il gigante sovietico.
Euro 1992 - Danimarca
Laudrup e compagnia erano in vacanza quando furono richiamati a sostituire una Jugoslavia dilaniata dalla guerra scoppiata nei Balcani. I sovietici, dalla loro, parteciparono al torneo organizzato in Svezia, nonostante la dissoluzione dell'Urss, sotto la sigla di CSI (Comunità degli Stati Indipendenti). A trionfare, battendo la Germania in finale (2-0), fu la Danimarca che nel suo girone di qualificazione era arrivata alle spalle degli slavi. Una delle favole più belle e incredibili della storia del calcio.
Euro 1996 - Germania
A trionfare nel torneo disputato in Inghilterra - al quale per la prima volta parteciparono 16 squadre - fu la Germania di Matthias Sammer che oltre a essere nominato miglior giocatore del torneo, conquistò anche uno dei Palloni d'Oro più polemici della storia recente del calcio. Particolarmente drammatica la serie di rigori alla fine della quale la Mannschaft eliminò i padroni di casa dell'Inghilterra in semifinale. La "rivincita" della finale del 1976 - sebbene questa volte la Germania partecipò unita mentre la Repubblica Ceca e la Slovacchia si erano già separate - fu decisa dalla doppietta di Olivier Bierhoff.
Euro 2000 - Francia
Quello organizzato da Olanda e Belgio verrà ricordato come l'Europeo del Golden gol. A mettere la propria firma sul gol che diede la vittoria alla Francia campione del mondo in carica, nella finale contro l'Italia, fu David Trezeguet che culminò la rimonta dei transalpini che erano riusciti a riacciuffare gli azzurri in pieno recupero grazie alla rete di Silvayn Wiltord che, a sua volta, aveva pareggiato l'1-0 iniziale di Marco Delvecchio.
Euro 2004 - Grecia
Dal Golden gol di Trezeguet al Silver gol di Traianos Dellas che permise alla Grecia di superare in semifinale la Repubblica Ceca. In finale, poi, i ragazzi terribili di Otto Rehagel fecero loro il torneo superando il Portogallo padrone di casa che per la prima volta annoverava tra le proprie file in un grande torneo un fuoriclasse che avrebbo scritto la storia di questo sport, Cristiano Ronaldo. A segnare la rete che consegnò alla nazionale ellenica il suo unico grande trofeo fu Angelos Charisteas.
Euro 2008 - Spagna
Il rigore segnata da Cesc Fàbregas all'Italia segnò la fine della maledizione dei quarti di finale della Spagna. Da quel momento in poi, la Roja - che sostituirà "le furie rosse" come soprannome della nazionale spagnola - si affermò come la squadra più forte al mondo vincendo tutto quello che c'era da vincere nei quattro anni successivi. A cominciare dal Mondiale in Sudafrica nel 2010.
Euro 2012 - Spagna
Il bis spagnolo arrivò in Polonia e Ucraina. E se quattro anni prima il punto di svolta fu la gara vinta ai quarti contro l'Italia, questa volta gli azzurri furono il rivale di Iniesta e compagni nella finale disputata a Kiev e finita in goleada (4-0) a favore di una Roja che culminava un quadriennio a forti tinte blaugrana, per la presenza in rosa di molti componenti del Barcellona di Pep Guardiola del quale ricordava anche lo stile di gioco.
Euro 2016 - Portogallo
Quello del 2016 fu il primo Europeo a 24 squadre. Doveva essere la finale di Cristiano Ronaldo. E, invece, a deciderla fu un gol di Eder che stese la Francia padrone di casa ai tempi supplementari. Una delle immagini iconiche della partita è quella di un CR7, sostituito per infortunio, sbracciandosi costantemente in piedi nell'area tecnica, facendo le veci di secondo del commissario tecnico lusitano, Fernando Santos.
Euro 2020 - Italia
Il torneo itinerante del 2021 avrebbe dovuto disputarsi un anno prima, ma il Covid non lo permise. Iniziato l'11 giugno all'Olimpico di Roma, si concluse un mese più tardi a Wembley, dopo essere stato in undici città diverse. In finale si sfidarono l'Italia di Roberto Mancini e l'Inghilterra di Gareth Southgate. A deciderla ai rigori, regalando agli azzurri il loro secondo titolo continentale, furono le parate di Gigio Donnarumma, mvp del torneo.