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OPINIONE - Lindhout come Moreno? Sì, ma stavolta è colpa della mancata tecnologia

Antonio Moschella
OPINIONE -  Lindhout come Moreno? Sì, ma stavolta è colpa della mancata tecnologia
OPINIONE - Lindhout come Moreno? Sì, ma stavolta è colpa della mancata tecnologiaProfimedia
La sconfitta subita ieri sera dall'Italia under 21 contro i pari età della Francia è derivata da scelte molto polemiche da parte dell'arbitro olandese. Al di là della presunta buona fede, un torneo di livello continentale non può più prescindere da Var e goal line technology

Sono passate ben 21 estati da quella partita tra Italia e Corea del Sud ai Mondiali 2002 e tra quella tra Italia e Francia under 21 di ieri sera. Eppure, sembra che non sia trascorso neanche un giorno. Partendo dal presupposto che la malafede insita nella persona di Byron Moreno è inarrivabile, la prestazione di ieri sera registrata da parte del fischietto olandese Allard Lindhout ha fatto riemergere fantasmi che si credevano totalmente sopiti in suolo italiano.

Perché da ben 21 anni non si vedeva una gara così condizionata da alcune scelte arbitrali piuttosto discutibili, scelte che fanno quantomeno pensare a un metro di valutazione approssimativo. Scelte, però, figlie anche del mancato sostegno fornito dalla tecnologia. Eh sì, perché nel torneo europeo under 21 che si sta giocando in Romania e Georgia gli arbitri e i loro assistenti non possono far leva sul Var e sulla goal line technology, due device ormai fondamentali per poter rimediare a valutazioni errate dettate dalla velocità del gioco.

Un doppio errore di valutazione

L'entrata di Gouiri su Okori
L'entrata di Gouiri su OkoriAFP

Un gioco, appunto, sempre più veloce, specialmente nelle categorie giovanili, dove la freschezza fisica è presente in ogni azione e le pause sono minime. Ed è stato proprio in una giocata rapidissima, sul risultato di 1-1, che non è stata segnalata un'evidente gamba testa di Gouiri sul difensore italiano Okoli, finito a terra e impotente nel fermare un contropiede viziato da un fallo e poi culminato nel gol del 2-1 di Barcola. Un gol che sarebbe poi stato definitivo.

L'errore di valutazione, che è umano, non è stato così ravvisato e corretto dalla presenza di un Var che è solito essere molto solerte in queste occasioni, permettendo così di ridurre al minimo l'errore umano. In questo caso, tuttavia, si tratterebbe di un'interpretazione lassista al quadrato, visto che neanche il guardalinee più vicino al contatto ha segnalato l'infrazione. Un'infrazione poi rivelatasi decisiva, dato che il risultato finale è stato quello del 2-1.

Due sviste clamorose

Tuttavia, se sull'azione del 2-1 per i Bleus si potrebbe anche fare appello a un certo tipo di interpretazione da parte dell'arbitro e dello stesso guardalinee, vi sono altri due episodi che quantomeno fanno pensare che con l'uso del Var e della goal line technology l'esito del match sarebbe stato diverso. Il primo è l'evidente mano di Kalulu in piena area di rigore francese, che sarebbe sfociato in un calcio di rigore se rivisto.

Il secondo, forse ancora più grave, è relativo a un colpo di testa al 91esimo di Bellanova che varcava la linea di porta prima di essere ribattuto da Lukeba. La mancanza della goal line technology non ha permesso all'arbitro di sapere se il pallone avesso o meno superato il limite consentito. Le proteste degli azzurri, che si sono sentiti derubati, sono state in qualche modo legittime. Eppure, se bisogna protestare non è certo contro l'arbitro bensì contro il sistema.

Perché una competizione importantissima come l'Euro under 21, dove si formano i calciatori del futuro, non può essere trattata come un torneo di minore importanza. E dunque, l'immeritata sconfitta degli azzurrini ieri sera non è figlia solo di sviste arbitrali o di presunti casi di simpatia (come quello di Moreno nel 2002), bensì è conseguenza di una mancata applicazione di tecnologie ormai basilari per lo sviluppo di incontri che vedono in campo dei professionisti. 

Professionisti la cui applicazione non può venire sporcata dalla negligenza di un sistema le cui basi sono ancora troppo fragili per predicare bene e razzolare male. Ceferin dovrà prendere quanto accaduto ieri di lezione e porvi rimedio quanto prima. Per il bene di tutti.