La storia dei fratelli Thuram, dal giardino di casa al prato gigante di Saint Denis
Si può essere fratelli e crescere da piccoli calciando il pallone. Giocare insieme a calcio a livello ufficiale, però, è un'altra cosa. E non solo per i quattro anni di distanza che dividono il più grande dal più piccolo dei Thuram. Marcus e Khephren, infatti, condivideranno lo stesso spogliatoio venerdì sera contro i Paesi Bassi grazie alla convocazione nella nazionale maggiore della Francia, l'unica ragione, a parte un eventuale ingaggio da parte del medesimo club, per la quale i figli del celebre Lilian potevano giocare davvero insieme come professionista.
Prima di questo momento, nel quale il selezionatore Didier Deschamps ha reputato maturo lo sviluppo del minore, quel Khephren che nel Nizza sta dimostrando il suo valore di centrocampista moderno, i due rampolli dell'ex difensore di Parma e Juventus avevano giocato insieme solamente nel giardino di casa. O meglio, delle varie case nelle quali il loro illustre genitore aveva vissuto dal 1997 al 2008, periodo che va dalla nascita di Marcus al suo ultimo anno da professionista al Barcellona.
L'emozione, soprattutto da parte del minore dei due, il cui cursus honorum in tutte le categorie delle nazionale francese è arrivato a compimento, è stata evidente al momento della rivelazione della lista: "I primi a chiamarmi sono stati papà e Marcus", ha detto Khephren subito dopo la pubblicazione dei nomi da parte di Deschamps. I due fratelli sono intervenuti anche in conferenza stampa, con Khephren a ribadire di non sentire alcun peso per il cognome che porta: "Non mi sento all'ombra di nessuno. Sono orgoglioso di avere un fratello come Marcus". Il maggiore, a sua volta, ha voluto scherzare riguardo una possibile rivalità adesso che giocano insieme: "Gli ho detto di non preoccuparsi, anche se visto che è più giovane magari vuole recuperare del terreno. E con lui scherzo quando segna o non ci riesce. Ma in realtà lo guardo sempre con gli occhi dell'amore".
Chi gli occhi dell'amore li continua ad avere come quando erano appena nati è papà Lilian, che sul suo account Instagram ha pubblicato un video nel quale filma la loro partenza nella stessa auto per andare al ritiro di Clairefontaine. Mentre il genitore ride, si ascolta il maggiore dirgli: "Dai papà, che facciamo tardi", come a volerlo prendere in giro per la sua mania di usare i social.
Nati entrambi in Italia, il primo a Parma e il secondo a Reggio Emilia, Marcus e Khephren hanno vissuto vari anni nel Belpaese, dove hanno anche avuto il primo approccio al calcio. Un calcio che loro hanno sempre visto come professione ma attraverso il quale hanno sempre anche voluto lanciare un messaggio sociale, come quando lo stesso Marcus aveva deciso tre anni fa di inginocchiarsi dopo un gol per ricordare la triste morte di George Floyd.
Due fratelli sani, allegri e chiamati alla causa di una nazione che ha accolto il loro padre, proveniente dalla lontana Guadalupa. Oggi, gli 'italiani' Marcus e Khephren Thuram difendono lo stemma della Francia, ma non dimenticano le loro origini. E per la prima volta potranno farlo all'unisono. Dopo il giardino di casa, sarà la volta di un prato molto più grande ed esigente. Quello di Saint Denis.