La generazione d'oro dell'Inghilterra deve superare i suoi fantasmi agli europei
Nel luglio 2021, l'intera Inghilterra credeva di porre fine a una lunga attesa senza trofei, che risaliva alla Coppa del Mondo del 1996 in casa. Lo scenario era da sogno: una finale a Wembley contro un'Italia che per tutto il torneo aveva lasciato più dubbi che certezze.
Ma il titolo, deciso ai rigori, sfuggì di nuovo dalle mani della nazionale dei 'Tre Leoni', che appena 20 mesi dopo furono poi eliminat ai quarti di finale del Mondiale 2022 dalla Francia.
Da allora, molto è cambiato: nel 2024, Phil Foden è diventato il primo inglese dal 2016 a essere eletto giocatore dell'anno della Premier League, Jude Bellingham è stato una delle stelle del Real Madrid in Champions League e Harry Kane ha brillato nel suo primo anno lontano dal Tottenham, anche se senza vittorie.
Il 30enne attaccante del Bayern Monaco sarà il capitano dei Tre Leoni in Germania, in un torneo in cui solo la vittoria finale sembra un risultato accettabile sia per i giocatori che per i tifosi.
Potenziale d'attacco a portata di mano
In Baviera, e nonostante l'annata negativa del Monaco, Kane ha dimostrato di essere in grado di brillare lontano da Londra, segnando 44 gol in 45 partite, mentre a Madrid Bellingham ha impiegato poco tempo per giustificare il suo trasferimento e ha entusiasmato i tifosi del Real Madrid con 23 gol in 42 presenze.
In Inghilterra, tutti i riflettori sono stati puntati sul prodotto giovanile dei 'Citizen' Foden, già indispensabile nell'undici del Manchester City e autore di 27 gol in questa stagione in tutte le competizioni.
Ma non è stato solo il mancuniano a brillare nel paese natale: Bukayo Saka e Declan Rice sono stati due dei migliori argomenti dell'Arsenal per lottare per il titolo fino all'ultima giornata, mentre Trent Alexander-Arnold e Joe Gomez sono stati molto importanti per il Liverpool.
Tutti loro sono a disposizione del sempre discutibile Gareth Southgate, in panchina dal novembre 2016, che ha tra le mani, forse per l'ultima volta, una rosa ricca di talento e di gol, nonostante abbia lasciato fuori grandi nomi come James Maddison e Jack Grealish nella sua ultima convocazione.
Un gruppo accessibile
Il primo passo del cammino dell'Inghilterra sarà il Gruppo C, che sulla carta sembra piuttosto facile: solo la Danimarca dovrebbe mettere in difficoltà gli inglesi, che hanno concluso le qualificazioni a EURO imbattuti (6 vittorie, 2 pareggi) e hanno subito solo 4 gol in 8 partite, anche se hanno perso ieri sera in amichevole contro l'Islanda.
I "Tre Leoni" esordiranno il 16 giugno contro la Serbia alla Veltis Arena di Gelsenkirchen. Seguirà la partita cruciale contro gli scandinavi, prima dell'ultimo scontro del girone contro la Slovenia, la squadra più debole del gruppo.
Tuttavia, in un torneo così breve, ogni errore costa caro e, nonostante la comoda qualificazione, l'Inghilterra ha vinto solo una delle quattro amichevoli del 2024, un monito a non abbassare l'intensità.
In Germania, questa generazione d'oro ha la possibilità di incidere il proprio nome nel trofeo per passare da promessa a certezza e rischiare di cadere nella ruggine dell'oblio.