L'Italia di Spalletti parte male: la Macedonia ferma gli azzurri sull'1-1
L'attesissimo debutto dell'Italia di Luciano Spalletti contro la Macedonia si è chiuso amaramente, con gli azzurri che sono stati fermati sull'1-1.
La Nazionale non è risultata brillante, mancando l'obiettivo dei tre punti in una sfida che, proprio come l'ultimo incontro, si è rivelata tutt'altro che semplice nonostante lo squilibrio tecnico tra le due formazioni.
Gli azzurri sono stati propositivi e aggressivi nei primi minuti, sfiorando la rete del vantaggio con Dimarco e Cristante ma soprattutto con Sandro Tonali, che al 20' ha colpito il palo vedendosi negare la gioia del gol. La difesa, però, si è rivelata imprecisa, quando Miovski è riuscito con un'azione personale a sfiorare la rete dopo una ripartenza.
La svolta è arrivata nell'intervallo, quando Spalletti ha deciso di inserire nell'undici Nicolò Zaniolo. L'intuizione ha ripagato il neo ct, dato che è stato proprio l'ex giallorosso a istigare l'azione del vantaggio azzurro. Zaniolo ha appoggiato per Barella, che dal limite dell'area ha colpito la traversa. Sulla ribattuta, però, Ciro Immobile si è fatto trovare pronto, firmando così la rete.
Dopo il gol, però, il pressing dei macedoni non si è spento, anzi. A illuminare gli attacchi dei padroni di casa è stato soprattutto Eljif Elmas, mentre tra le fila azzurre ha continuato a essere protagonista Immobile.
Spinti dal pubblico di Skopje, gli avversari della Nazionale hanno continuato a puntare la porta, rendendosi progressivamente sempre più pericolosi. La fase di pressing si è chiusa il gol del pareggio, su una punizione dai 20 metri di Bardhi che ha sorpreso Donnarumma sul suo palo.
Nei dieci minuti finali Spalletti ha tentato disperatamente di riprendere in mano la gara, schierando un assetto super offensivo con Gnonto, Biraghi e Raspadori. Le offensive, però, si sono rivelate inutili, contro una Macedonia che ha retto la pressione ed è riuscita a centrare un punto inaspettato.
Il discorso qualificazione si complica per gli azzurri, che dovranno assolutamente cambiare passo per non rischiare la beffa dell'esclusione dall'Europeo.