Kvaratskhelia contro Odegaard, le armi più affilate di Georgia e Norvegia
Ormai anche i più refrattari alla dattilografia hanno imparato a scrivere il suo nome completo. A furia di gol e giocate mirabolanti, Khvicha Kvaratskhelia ha infatti invaso le redazioni sportive di tutto il mondo. L'ala sinistra del Napoli, che nella sua Georgia ancora deve fare il grande balzo in avanti, sarà oggi così l'osservato speciale della difesa della Norvegia, la quale dopo aver perso l'incontro iniziale con la Spagna ha bisogno di una vittoria per non compromettere troppo in fretta il sogno di andare all'Euro 2024.
Il sogno, però, è lo stesso di una Georgia che prima di questo momento non aveva mai potuto contare su una star come Kvara, che in Italia è il giocatore che più assist ha fornito (ben 10) e che oltre a dominare la Serie A si è fatto notare anche in Europa, dove i suoi dribbling sono impossibili da leggere.
La nazionale allenata da Willy Sagnol, al suo primo incontro di questo arduo girone di qualificazione dove la Spagna e la Scozia rappresentano gli altri duri ostacoli da sormontare, può far leva su uno dei giocatori più in forma del pianeta. Imprevedibile e creativo, Kvara è oggi uno degli uomini che più di ogni altro fa la differenza nelle partite bloccate.
Capace di partire in progressione palla al piede dopo essersi liberato nel modo più complicato e al contempo per lui naturale, il funambolo partenopeo è arrivato in nazionale per riproporre le stesse giocate che deliziano il Diego Armando Maradona. Prodotto d'eccellenza di un paese dal bacino ridottissimo, Kvara è oggi il fiore all'occhiello del calcio europeo, e oggi gli toccherà dimostrarlo anche con la sua nazionale.
La maturità di Odegaard
Di fronte, ci sarà un altro ragazzo che sulla base di talento puro sta provando a trascinare la sua nazionale a un importante traguardo come quello della qualificazione agli Europei del 2024. Si tratta di quel Martin Odegaard che a 24 anni ha finalmente trovato la sua dimensione, nonché raggiunto la maturità calcistica. Al centro del progetto sportivo e tecnico di Mikel Arteta, il fantasista scandinavo è oggi l'uomo in più di un Arsenal che come il Napoli comanda il proprio campionato.
Adocchiato prestissimo dal Real Madrid, lo scandinavo ha poi sofferto troppo la pressione di un Santiago Bernabeu che è solito essere impietoso verso chi non dispone di un carattere solido. Poi, una serie di peregrinazioni prima di approdare all'Arsenal, dove durante la sua seconda stagione completa si sta rivelando l'elemento più intelligente e determinante.
Schierato trequartista con libertà di spaziare e accendere la sfregare la lampada, il genio vichingo è il perfetto incastro definitivo nell'ingranaggio del gioco di Arteta, che ha in lui l'incaricato di rompere le linee difensive quando serve e la prima fonte di gioco. I 10 gol e i sette assist in campionato ne confermavano inoltre l'impatto dal punto di vista offensivo.
Oggi che Erling Haaland è assente per infortunio, toccherà così a Odegaard alzare in alto il vessillo della Norvegia, che si rivolgerà a lui per espugnare l'Arena Adjarabet di Batumi, ex casa di quel Kvara che con gli occhi bassi ma con il cuore in alto farà di tutto per sconfiggerlo.