Ibrahimovic: "Ritiro dopo lo Scudetto troppo facile, per tornare mi sono operato tre volte"
Zlatan Ibrahimovic (41), dopo due decadi, è ancora il simbolo della nazionale svedese, che il 24 marzo affronterà il Belgio di Lukaku.
Tornato a vestire la maglia della Svezia all'età di 41 anni, l'attaccante rossonero ha spiegato in conferenza stampa di non essere ancora pronto al ritiro. Una decisione che non gli è passata per la testa neanche dopo aver vinto lo scudetto con il Milan l'anno scorso: "Sarebbe stato troppo facile, davvero troppo facile. Non era una conclusione che faceva per me".
"Mi sono operato tre volte in questi 14 mesi. C’è stato un momento in cui il ginocchio non migliorava, ero nel tunnel, non vedevo la luce. Poi, finalmente, le cose hanno cominciato ad andare sempre meglio" ha ricordato lo svedese. "Io non mollo mai. Le sfide mi danno adrenalina. Anche voi giornalisti, fin da quando ero giovane, avete scritto e detto di me che ero troppo diverso, casinista, egocentrico. Di tutto. Mi avete aiutato e lo state ancora facendo" ha aggiunto.
Ancora tanta l'ambizione di Zlatan, soprattutto in nazionale: "Sono qua per fare la differenza. Se non fosse così, non sarei qui. E non voglio parlare della mia età. Ho ancora tanto da fare e voglio far vedere a tutti coloro che mi hanno dato per finito, che si sono sbagliati". "Ieri quando stavo cenando con la squadra ho guardato i ragazzi e gli ho detto ‘Voi penserete che sono scemo, che ci faccio qua alla mia età? Però vedrete come vola il tempo, come vola la vita. Anche voi quando sarete vicino ai 40 anni avrete paura di smettere di giocare. Avrete quasi panico. Quindi vi dico di godere e apprezzare quello che state vivendo'" l'aneddoto di Ibra.
Infine, un cenno al Milan, e al recente record superato: "Sono stato celebrato per il gol con il Milan più vecchio della Serie A, ma io non voglio i record perché sono vecchio. Li voglio perché sono io, per quello che faccio. Sempre queste domande sulla mia età...".
Ibra, di recente, ha giocato in una partitella contro il figlio Maximilian, anche lui nelle giovanili del club rossonero: "È un sogno per un padre, no? Giocare insieme a tuo figlio. Lui era super carico e mi ha detto che mi sarebbe entrato duro se ci fosse stato un duello tra di noi. Quindi ho detto a Pioli di metterci nella stessa squadra. Meglio... Come gioca? Se chiedi a lui, non ha preso niente da me. Se chiedi a me, ha preso tutto da me".
Infine un cenno al futuro, che, secondo alcune indiscrezioni, lo vedrebbe nel team dirigenziale del Milan: "Ho tante offerte. Ma non ci voglio ancora pensare perché per ora mi vedo soltanto come un giocatore. Tutti mi chiedono come sto, ma dovreste chiedere ai ragazzi di 20 anni cosa pensano, visto che io sto ancora a giocare con loro".