Euro 2024 Talking Points: Olanda-Inghilterra: Watkins match winner contro il collettivo olandese
Koeman, la forza del collettivo
Non sarà l'Arancia Meccanica di Rinus Michels (mancherebbe anche un certo Johan Cruijff) e non sarà neanche la splendida Olanda di Marco Van Basten, Rijkaard e Gullit, nonché dell'attuale ct, che vinse gli Europei del 1988 con un gol leggendario del primo (e un assist) contro l'URSS, ma questa Olanda di Ronald Koeman ha un ingrediente tipico oranje che si è visto bene in questo Europeo: il collettivo.
Contro l'Inghilterra del fenomeno del Real Jude Bellingham, del mostro sacro del Bayern Harry Kane, di uno dei punti di forza del Man City, Phil Foden, della devastante ala dell'Arsenal, Bukayo Saka , Koeman non aveva grandi giocatori da opporre, se si esclude il talento di Xavi Simons e qualche baluardo in difesa come Virgil Van Dijk e De Vrij. Aveva però la forza di un collettivo che sa esaltare i singoli.
Se si pensa che uno dei giocatori più risolutivi, Cody Gakpo, è una riserva del Liverpool, o che il suo compagno davanti Memphis Depay è senza contratto, si capiscono i meriti di Ronald Koeman, uno che da giocatore è stato un grande, ma che da tecnico è andato spesso incontro a critiche.
Contro l'Inghilterra dopo il pareggio ha giocato in modo attendista ceercando di contenere le sfuriate avversarie, per poi cercare di colpire con rapide verticalizzazioni. Al di là della traversa di Dumfries nel primo tempo, con Van Dijk nella ripresa si è dovuto superare Pickford per impedire il vantaggio. Poi, quando Koeman sembrava aver raggiunto il suo obiettivo di imbrigliare l'Inghilterra mandando la partita ai supplementari, è arrivato il fulmine a ciel sereno di Watkins.
Xavi Simons, il talento sta finalmente mantenendo le promesse
Se l'Olanda riesce a passare in vantaggio nella semifinale contro l'Inghilterra, il merito è tutto suo: Xavi Simons. Uomo mercato del PSG, con il Bayern disposto a svenarsi per ottenerlo e il Barcellona che ne sogna il ritorno, Simons in realtà non sta facendo nulla di eccezionale: sta semplicemente mantenendo tardivamente le promesse.
L'olandese infatti è stato sempre considerato un talento prima di approdare al PSG. Ci arrivò dalla Masia del Barcellona che lo aveva coccolato sin dall'età di sette anni (facendogli fare anche uno spot con Messi e Neymar). Per averlo, il Psg aveva dovuto battere la concorrenza delle solite Real, Bayern, Chelsea, ma a Parigi non ha mantenuto le attese. Lo farà dopo, però, nei prestiti tra Psv e Lipsia. Nel primo da titolare metterà a segno 22 gol con 12 assist, vincendo la classifica cannonieri. Nel secondo, 9 gol e 15 assist in 42 partite.
Giocatore dalla tecnica sopraffina, Simons è probabilmente l'unico vero grande talento della nazionale titolare di Koeman (mestamente in panchina ci sarebbe un certo Zirkzee). Sblocca il risultato con un gran tiro al termine di un'azione personale dopo aver rubato palla a Rice.
Foden convince (per un tempo), Bellingham no
Sul giocatore del City erano piovute le critiche dopo le prove incolore nella nazionale di Southgate. Dopotutto le aspettative su quello che è uno degli uomini più importanti della squadra di Guadiola erano alte. Si è parlato così di una difficile convivenza con Bellingham, di una posizione in campo poco congeniale.
Fatto sta che Foden oggi ha fatto la sua partita, specie nel primo tempo, con un palo e un altro tiro che ha costretto al al salvataggio sulla linea Dumfries, prima di essere sostituito. La stella del Real Madrid, Jude Bellingham, invece non ha brillato, non si è mai acceso, se non a tratti con qualche giocata fine a se stessa. E probabilmente nervoso, nel secondo tempo ha compiuto anche un brutto fallo punito con l'ammonizione. Da lui ci si aspetta molto di più.
Il match winner che non ti aspetti
Ci si aspettava la star e invece la partita l'ha vinta un sostituto. Entrato all'80' al posto di Harry Kane, l'attaccante dell'Aston Villa Ollie Watkins ha risolto il match portando gli ingiesi in finale con un siluro in diagonale su cui nulla ha potuto Verbruggen. Il 28enne attaccante dei Villans mette così la ciliegina sulla torta di una grande annata che l'ha visto segnare 19 gol in 37 partite, suo record personale in Premier League.
Coraggioso anche Southgate a metterlo dentro al posto di un mostro sacro come l'attaccante del Bayern, che comunque aveva segnato il gol del pareggio inglese e non aveva demeritato fin lì.