Euro 2024: i dubbi di Mancini con una Nazionale in panne alla vigilia delle qualificazioni
La notizia migliore per Roberto Mancini, in vista dell'esordio nelle qualificazioni per l'Europeo del 2024, è che in Germania ci andranno le prime due di ogni girone. Insomma, soltanto un vero e proprio disastro - in un gruppo che, oltre all'Inghilterra, include Ucraina, Macedonia del Nord e Malta - potrebbe obbligare gli azzurri a passare di nuovo per i maledetti playoff.
E se è vero che a eliminare l'ultima volta l'Italia sia stata proprio la nazionale balcanica, è altrettanto vero che in una fase a gironi, i campioni d'Europa in carica non dovrebbero avere problemi ad avere la meglio di Elmas e compagni. E se ne dovessero avere, è giusto che rimangano di nuovo fuori.
I due posti al sole, permettono così a Mancini di non affrontare con i nervi tesi l'incontro di giovedì prossimo, quando al Diego Armando Maradona arriverà l'Inghilterra di Gareth Southgate. Questo, però, non vuol dire che si potrà scendere in campo rilassati perché gli azzurri arrivano a una delle partite più importanti e difficili dell'anno con una lunga, lunghissima lista di indisponibili e non è il caso di cominciare il cammino verso Euro '24 con una figuraccia.
Assenze, in alcuni casi molto pesanti. Soprattutto in attacco, dove non ci saranno né Immobile né Raspadori. Prova ne sia che il commissario tecnico marchigiano è stato costretto ad andare sino in Argentina per strappare all'Albiceleste quello che potrebbe essere il centravanti titolare nella gara contro gli inglesi: Mateo Retegui.
Il Derby d'Italia disputato ieri sera, ha peggiorato ulteriormente la situazione. E già, perché Massimiliano Allegri è stato costretto a sostituire per infortunio Chiesa che molto difficilmente potrà rispondere alla convocazione di Mancini e anche se dovesse riuscirci non lo farebbe nelle migliori condizioni. La sfida tra Inter e Juve è stata dolorosa anche per Dimarco, la prima scelta del ct sulla fascia sinistra.
L'eventuale assenza dell'interista potrebbe spingere ancor più Mancini a scommettere sulla difesa a tre, sebbene anche al centro della difesa la situazione sia tutt'altro che ottimale. Al contrattempo rimediati in Champions League da Bastoni (senza dimenticare Darmian) bisogna, infatti, aggiungere un Bonucci appena rientrato. Ciononostante, in uno scenario del genere, la sua presenza in campo, salvo imprevisti, è praticamente scontata.
Il reparto più affidabile, almeno sulla carta è il centrocampo, dove gente come Locatelli è rimasta fuori dalla prima lista dell'anno per scelta tecnica. E così, sebbene ai lati di Jorginho dovrebbero esserci Barella e Verratti, non si può fare a meno di notare la presenza in panchina di gente come Tonali, Frattesi, Pellegrini, Pessina e Cristante. Ed è per questa ragione che, sulla scia della scuola catalana, Mancini potrebbe pensare di imbottire il proprio undici di centrocampisti.
Nomi a parte, sarà molto importante l'atteggiamento con cui la squadra scenderà in campo. Quella italiana, storicamente, è una nazionale abituata a fare di necessità virtù, di esprimersi al meglio nei momenti di difficoltà. Tuttavia, di fronte a una squadra dall'elevatissimo potenziale tecnico-tattico come quella inglese, Mancini avrebbe bisogno di più qualità.
Affidare tutto al carattere degli azzurri potrebbe risultare, infatti, controproducente, perché Bonucci e compagni potrebbero entrare sul terreno di gioco con le gambe e la testa bloccate dalla pressione. Come dicevamo, però, battendo due volte, l'Ucraina, la Macedonia del Nord e Malta, l'Italia difenderà il titolo conquistato due anni fa a Wembley proprio contro l'Inghilterra. E questo dovrebbe bastare per essere più tranquilli.