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Euro 2024, cosa ci ha lasciato Croazia-Albania: un nuovo black out albanese e una difesa croata horror

Massimiliano Macaluso
Aggiornato
Kramaric, Kovavic e, a terra, Asllani
Kramaric, Kovavic e, a terra, AsllaniAFP
Quattro gol e tanti spunti nel match tra croati e albanesi, rivali dell'Italia nel gruppo B. Scopriamoli insieme.

Il match tra Croazia e Albania è stato uno dei più divertenti di questo Euro 2024, è finito 2-2 ma è stato in bilico fino all'ultimo con le due squadre in grado di segnare e fare bottino pieno.

Reazione croata

Uno dei punti di forza della Nazionale croata era sicuramente lo zoccolo duro composto da Luka Modric, Ivan Perisic, Mateo Kovacic e Marcelo Brozovic, tutti giocatori vincenti e dall'alto tasso tecnico che in passato hanno trascinato la squadra anche contro avversari ben più attrezzati.

E almeno fino all'intervallo era lecito analizzare il loro apporto alla causa e giudicarlo come insufficiente, tanto da azzardare di dover mettere in discussione la loro titolarità in un torneo così dispendioso. 

Le statistiche del match
Le statistiche del matchStats Perform

Ma nel secondo tempo l'esperienza dei veterani croati è stata fondamentale nella rimonta, arrivata anche grazie all'approccio al rientro dagli spogliatoi e ai cambi: Ante Budimir ha infatti servito l'assist per l'1-1.

La partita di Luka Modrid, ad esempio, è finita in crescendo: il giocatore del Real Madrid ha sfiorato anche il 3-1 nel finale con un tentativo dalla distanza.

Crolli ravvicinati

Così come contro l'Italia, l'Albania non è riuscita a gestire un gol di vantaggio. Ma se contro gli azzurri la rimonta era stata subita nel primo tempo, contro la Croazia è arrivata nel quarto finale. L'analogia è che i gol sono arrivati in rapida successione: nel giro di cinque minuti quelli italiani, nel giro di tre quelli di marca croata.

Sicuramente qualcosa su cui dovrà lavorare Sylvinho, che oltre che per le sue origini (è l'unico ct sudamericano di Euro 2024) si era fatto notare per le sue capacità nella guida di una selezione giovane e inesperta come quella albanese, ma molto combattiva fino all'ultimo e capace di un guizzo finale per strappare il definitivo 2-2. 

Difesa colabrodo

Non è bastato sostituire il difensore del Lecce Marin Pongracic rispetto alla gara di andata, spostando Josko Gvardiol al centro: la prestazione difensiva della retroguardia croata è stata ancora una volta deludente.

E non soltanto nel primo tempo, in cui i ragazzi del ct Dalic sono andati subito sotto e hanno più volte rischiato di prendere il secondo gol prima dell'intervallo, vacillando continuamente quando gli avversari attaccavano. Già nei primi quarantacinque minuti se non ci fosse stato Dominic Livakovic il parziale sarebbe stato peggiore, anche se il portiere non è stato perfetto in occasione della rete di Qazim Laci.

Nel finale, quando gli albanesi sono tornati in avanti alla disperata, la difesa croata ha mostrato nuovamente i suoi limiti e si è fatta infilare in pieno recupero.

Dove è finita la resistenza croata di Qatar 2022 e lo spirito con cui i croati hanno difeso nelle ultime grandi competizioni che li hanno visti protagonisti?