Esclusiva - L'olandese Bosvelt e il ceco Koller ricordano la loro sfida a Euro 2004
In genere, le partite di un torneo importante che la storia ricorda di più sono quelle che si svolgono nelle fasi a eliminazione diretta, dove la posta in gioco è più alta e anche il dramma più intenso. Tuttavia, questo non vale nel caso di Euro 2004.
Lo scontro nella fase a gironi tra i cechi e gli olandesi non poteva che essere bello, viste le squadre stellari che entrambe le nazioni vantavano. I primi avevano a disposizione Peter Cech, Pavel Nedved, Tomas Rosicky e Milan Baros, mentre i secondi ne avevano così tanti che annoierei se li elencassi tutti, ma tra questi c'erano Ruud van Nistelrooy, Clarence Seedorf ed Edgar Davids.
L'attesa è ulteriormente cresciuta dopo che i Paesi Bassi hanno pareggiato la partita d'esordio 1-1 con la Germania e la Repubblica Ceca ha vinto la propria, mettendo sotto pressione la squadra di Dick Advocaat obbligata a fare risultato nella seconda giornata. L'atmosfera nel campo olandese non era nervosa, ma sapevano di avere una sfida importante da affrontare.
"L'atteggiamento è stato quello di chi sapeva che si trattava di una squadra forte con giocatori di alto livello. Inoltre, a Euro 2000 li avevamo già affrontati e sapevamo quanto fosse un avversario ostico, quindi eravamo preparati a una partita difficile", ha dichiarato Paul Bosvelt a Flashscore.
"Non eravamo preoccupati o impressionati, ma realisti. Nella loro rosa c'erano giocatori di alto livello che all'epoca giocavano nelle migliori squadre d'Europa".
I cechi avevano meno pressione, consapevoli di essere sfavoriti, ma sapevano di avere la possibilità di fare un'impresa.
"Sapendo di avere Olanda e Germania nel girone, non avevamo aspettative molto alte. Tutti pensavano che fossero loro i favoriti", ha detto Jan Koller.
"Avevamo già avuto esperienze con l'Olanda e per questo credevamo in noi stessi ed eravamo fiduciosi di poter ottenere un buon risultato. Entrambe giocavamo un calcio offensivo e quindi ci aspettavamo una partita combattuta".
Il match
Inizialmente sembrava che Koller e i suoi compagni fossero stati troppo ottimisti: Wilfred Bouma, infatti, portò i Paesi Bassi in vantaggio dopo quattro minuti e un quarto d'ora più tardi Ruud Van Nistelrooy mise la firma sul 2-0.
A quel punto, l'attaccante ceco ha pensato a come limitare i danni, temendo che la sua squadra stesse per essere umiliata sul palcoscenico più importante.
"Dopo il secondo gol, il mio primo pensiero è stato: 'Spero che non finisca in maniera vergognosa, che non perderemo 6-0' - ha assicurato - . Poi, però, abbiamo avuto le nostre occasioni, la partita è diventata meno a senso unico e il gol che abbiamo segnato prima dell'intervallo è stato fondamentale".
Rete segnata proprio da Jan Koller: il giocatore del Borussia Dortmund mise a segno un tiro da distanza ravvicinata dopo un ottimo lavoro del compagno d'attacco Milan Baros, mandando la sua squadra all'intervallo decisamente in partita.
Il merito non fu solo suo, ma anche di un pizzico di fortuna, con Clarence Seedorf e Edgar Davids che colpirono entrambi i legni con missili dalla lunga distanza. Loro e il resto delle stelle in campo diedero spettacolo.
Fu un primo tempo senza respiro, con entrambe le squadre impegnate a giocare un calcio degno dei talenti di cui disponevano in attacco, e il secondo tempo è proseguito sulla stessa falsariga.
Solo una parata di Petr Cech impedì a Ruud Van Nistelrooy di realizzare una doppietta mentre Edwin van der Sar fece una parata ancora migliore dall'altra parte del campo per impedire a Milan Baros di pareggiare.
Il problema più grande per i cechi fu rappresentato dalla giovane ala Arjen Robben, che diede il la al secondo gol della sua nazione causando, più in generale, molti problemi con il suo ritmo sempre maggiore man mano che la partita diventava più aperta. Per questo motivo, tutti gli olandesi sollevarono il sopracciglio quando fu sostituito da Paul Bosvelt al 58esimo minuto. Compreso lo stesso Bosvelt si sorprese.
"Eravamo sotto pressione e quindi gli ordini erano di cercare di riprendere il controllo e assicurare il risultato", ha assicurato l'allora calcaitore del Manchester City. "Sono stato un po' sorpreso di essere entrato in campo, ma sono entrato concentrato sulla partita e sul mio ruolo".
A 20 anni di distanza, Jan Koller lo ricorda ancora come il momento chiave della partita.
La svolta
"La chiave della svolta fu la reazione degli allenatori. Il nostro allenatore reagì bene e quello olandese male", ha detto. "Quando loro erano in vantaggio per 2-0, (Karel) Bruckner sostituì Zdenek Grygera, il nostro terzino destro, con Vladimir Smicer, passando all'attacco totale".
"L'allenatore olandese, invece, tolse Arjen Robben, che fino a quel momento era stato eccellente. È stato quello il momento in cui la partita cominciò a cambiare a nostro favore".
Senza doversi preoccupare di essere fatta a pezzi dalla velocità di Arjen Robben in contropiede, la Repubblica Ceca riuscì a spingersi sempre più in avanti ottenendo quello che stava cercando a 20 minuti dalla fine, quando Jan Koller ha deviato di petto un cross verso Milan Baros che ha pareggiato i conti con un tiro al volo imprendibile.
"Credo che la squadra ceca sia stata più forte di quanto molti si aspettassero", ha dichiarato Paul Bosvelt. "Abbiamo anche concesso un cartellino rosso che ha reso tutto più difficile, ma anche loro avevano voglia di vendicarsi dopo Euro 2000".
Gli sfavoriti rimontarono così dal 2-0, ma gli olandesi sfiorarono il terzo gol in più occasioni, per cui sembrava che la partita potesse andare da una parte o dall'altra verso l'ultimo quarto d'ora.
Tuttavia, Johnny Heitinga fu espulso dopo aver preso il secondo cartellino giallo - entrambi per falli su Pavel Nedved, che stava creando sempre più scompiglio all'avvicinarsi del fischio finale.
Il fuoriclasse ceco è diventato protagonista della vittoria sfoderando un tiro imprendibile da oltre 40 metri che ha battuto Edwin Van der Sar ma è stato respinto dal palo con Vladimir Smicer che fu il più lesto a mettere segno il colpo vincente a due minuti dalla fine.
Visto il calcio prodotto, si pensava che entrambe le squadre sarebbero arrivate in finale, dove avrebbero potuto giocarsi un'emozionante rivincita, ma alla fine nessuna delle due sarebbe andata oltre gli ottavi di finale, con i Paesi Bassi sconfitti dal Portogallo, padrone di casa, e la Repubblica Ceca dalla Grecia, vincitrice finale in semifinale.
A 20 anni, le due nazioni ricordano quell'estate in modo molto diverso.
Delusi da Advocaat
L'impopolarità di Dick Advocaat - dovuta alla sostituzione di Arjen Robben - e il cambio generazionale, con l'ala e i giovani talenti Wesley Sneijder e Rafael van der Vaart che emergono e Frank de Boer, Jaap Stam, Patrick Kluivert e Davids che fanno strada, sono le cose che rimangono impresse nella mente della maggior parte degli olandesi.
"Il modo in cui Advocaat è stato criticato pesantemente, non è riuscito a fare nulla di positivo e i media hanno usato tutto per metterlo in cattiva luce. In quel periodo c'era un'atmosfera molto negativa intorno a lui", ricorda Paul Bosvelt.
"Alla fine, credo che l'approdo in semifinale fosse il massimo da raggiungere. Era un periodo di implementazione di giovani giocatori nella squadra. Alcuni di loro non erano ancora pronti, ma ci si aspettava che lo diventassero".
"Inoltre, l'atmosfera molto negativa che si respirava intorno ad Advocaat e la mancanza di lealtà dello staff nei suoi confronti hanno avuto una cattiva influenza".
In Repubblica Ceca, tuttavia, anche se Euro 2004 ha il sapore di un'occasione mancata, la delusione è superata dall'emozione di vedere la propria generazione d'oro brillare in quel sabato di sole del giugno 2004.
"Penso che per quanto riguarda l'attrattiva e l'atmosfera, sia una delle migliori partite che abbia mai giocato", conclude Jan Koller.
"Alla fine prevalgono i ricordi felici. Abbiamo giocato un buon calcio, anche se non si è concluso con una vittoria".