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Dimarco guarda alla sfida con l'Ucraina: "L'Italia ha l'obbligo di andare agli Europei"

Diretta
Dimarco in azione contro la Macedonia del Nord
Dimarco in azione contro la Macedonia del NordProfimedia
"L'Ucraina è una nazionale forte e noi dobbiamo stare attenti in qualsiasi momento della partita", ha avvisato il giocatore dell'Inter.

"Tutte le partite a livello internazionale sono difficili, poi magari puoi beccare la squadra che è in una giornata no. Ma l'Ucraina è una nazionale forte e noi dobbiamo stare attenti in qualsiasi momento della partita. Quello di andare all'Europeo penso che sia quasi un obbligo, l'ultimo Euro l'Italia lo ha vinto, e i tifosi pretendono che noi andiamo all'Europeo". Intervistato in esclusiva da RaiSport, Federico Dimarco parla dell'impegno che lunedìuro a Leverkusen attende l'Italia di Spalletti e fa capire quanto sia importante e quale attesa ci sia. Poi l'esterno azzurro torna alla gara di ieri a Roma contro la Macedonia del Nord.

"Abbiamo fatto una grande partita, abbiamo creato tanto, siamo stati propositivi e abbiamo fatto quello che ci aveva chiesto il mister in settimana" dice Dimarco.

L'azzurro, poi, sottolinea: "Capita durante le partite di avere dei momenti più alti e dei momenti più bassi, e in quei sette minuti abbiamo un po' smesso di giocare. Però poi dopo abbiamo ripreso a giocare, e a creare, e abbiamo fatto due gol che hanno chiuso la partita definitivamente. Molte squadre dopo aver atto due gol si abbassano e cercano di difendere il risultato. Noi no, siamo stati propositivi e abbiamo creato tanto".

Inevitabile una battuta sul super gol segnato in maglia inter contro il Frosinone, immagine che è diventata virale. "Quello era un tiro in porta. Prima, con la coda dell'occhio guardo Denzell (Dumfries ndr), e infatti giro la testa. Poi vedo il portiere, noto che è di fuori, bene o male ho calciato e la palla è entrata".

Queste cose, viene fatto notare all'interista, le faceva un certo Roberto Carlos. "Non facciamo paragoni - replica Dimarco quasi imbarazzato -, perché quello è un giocatore che ha fatto la storia del calcio, quindi rimaniamo con i piedi per terra".