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Cosa ci ha lasciato Italia-Croazia: le scelte di Spalletti, la voglia croata e ancora sofferenza

Fabio Russomando
Aggiornato
La felicità di Calafiori e Spalletti
La felicità di Calafiori e SpallettiAFP
Il ct azzurro Spalletti ha cambiato modulo e parte della formazione e l'Italia ha risposto con una prestazione migliore rispetto alla gara precedente con la Spagna. Alla fine il gol di Zaccagni che ci regala gli ottavi con la Svizzera, sabato 29 alle 18.

La partita era troppo importante da prendere sotto gamba e sbagliare. E l'Italia ha fatto di tutto per dare risposte, soprattutto dopo la prova negativa contro la Spagna. Alla fine si è salvata con un gol nel finale che è valso l'1-1 e la qualificazione, arrivato grazie a una incursione del migliore in campo: Calafiori. Lo stesso Calafiori che aveva castigato gli azzurri con un autogol contro gli iberici.

Vecchie volpi

La Croazia si conferma squadra vera, tignosa e insidiosa, nonostante l'età di alcuni dei suoi interpreti più importanti, ma comunqe oramai al capolinea. Modric e compagni soffronto per gran parte della partita, lasciando all'Italia l'iniziativa del gioco ma poi mordono e fanno male.

La squadra di Dalic rischia di andare sotto, sbaglia anche un rigore nella ripresa con Modric, ma trova comunque la forza di portarsi in vantaggio, sempre con il loro capitano.

I croati mettono nei guai l'Italia con una partita anche di sacrificio. Dopo il gol, infatti, la selezione biancorossa scompare dal campo lasciando nuovamente il pallino del gioco agli azzurri.

Luka Modric
Luka ModricDiretta

Una difesa a oltranza per portare a casa una vittoria e quindi la qualificazione, grazie anche all'incapacità dell'Italia di finalizzare le occasioni create, soprattuto dopo essere passata in svantaggio.

Poi quando inizia il countdown, il miracolo italiano manda a monte il sogno croato trasformandolo in un incubo, quello di finecorsa: dell'Europeo e forse anche di una generazione di fenomeni che ha fatto grande la Croazia.

Spalletti

Forse era difficile fare peggio di quanto fatto contro la Spagna. L'indecoroso spettacolo offerto contro la squadra di De la Fuenta probabilmente avrà fatto rabbrividere lo stesso ct azzurro. E contro la Croazia, partita decisiva per le sorti europee dell'Italia, Spalletti aveva azzeccato quasi tutto: dal modulo, lasciando in soffitta il 4-2-3-1 e schierando la difesa a tre, alla formazione iniziale, con alcuni cambi come l'inserimento di Retegui in avanti.

Gli attacchi dell'Italia
Gli attacchi dell'ItaliaDiretta

Gli azzurri, soprattutto nel primo tempo, hanno fatto la partita che dovevano fare. Studiato gli avversari i primi 15 minuti, rischiato poco o nulla per poi prendere in mano la gara. Spalletti anche sfortunato. Dopo l'autogol di Calafiori contro la Spagna, il rigore per fallo di mani di Frattesi nella ripresa: l'interista era entrato al 46' al posto di Pellegrini per cercare maggiore qualità nel cambio di passo e negli inserimenti in area.

Dopo essere andato sotto per il gol di Luka Modric, sugli sviluppi dell'azione seguente al penalty che lo stesso Modric aveva sbagliato, il cambio di modulo in corsa e il ritorno alla difesa a 4 con l'inserimento di Chiesa in avanti.

Una scelta giusta che ha permesso agli azzurri di avere maggiore dinamismo e qualità in fase offensiva. Mancava solo il gol. Rete arrivata nel finale grazie a un super gol di Zaccagni.

Debutto positivo

Nota positiva il debutto da titolare di Reteguei all'Europeo. Per l'attaccante del Genoa bene soprattutto il primo tempo. L'italo-argentino non ha sofferto la paura dell'esordio, disputando una gara onesta.

Il suo lavoro, nella prima frazione di gioco, era stato determinante per permettere all'Italia di rifiatare quando c'era da rifiatare e salire per proporsi in avanti. 

Riferimento per i compagni, si è mosso bene in area di rigore con movimenti che hanno disorientato i difensori avversari. Ha attaccato bene la profondità e si è dimostrato una presenza pesante e importante nei pressi del portiere avversario. La punta del Genoa è andata anche vicina al gol con un colpo di testa nel primo tempo, finito di poco fuori.

Nella ripresa, quando la partita, era diventa dura e l'affanno per la rimonta si era fatto sempre più pesante ha perso lucidità, ma ci ha messo sempre grinta.

Zaccagni da sogno

Da incorniciare l'impatto con la partita di Zaccagni. Il laziale è entrato nel finale e ha fatto tutto quello che c'era fa fare. Spingere e provare a scardinare il muro croato per trovare un gol che avrebbe dato il pass qualificazione agli azzurri.

Il gol del pareggio, arrivato a 7 secondi dalla fine della partita e a pochi passi da una possibile eliminazione dell'Italia, vale oro e una sfida da dentro o fuori contro la Svizzera sabato 29 giugno. Per Zaccagni una giornata da sogno.