Andersson, addio alla Svezia: il ct si dimette dopo la mancata qualificazione all'Europeo
La vittoria per 1-0 dell'Austria sull'Azerbaigian ha assicurato alla nazionale austriaca un posto al torneo del prossimo anno in Germania e ha messo fine così alle speranze della Svezia di approdare alla competizione.
Il 2 ottobre la Federcalcio svedese aveva dichiarato che l'era di Janne Andersson sarebbe finita se la Svezia non si fosse qualificata.
Il rigore di Marcel Sabitzer nel secondo tempo ha permesso all'Austria di qualificarsi dal Gruppo F e ha segnato così il destino di Andersson prima ancora della sfida tra la sua Svezia e il Belgio, poi annullata dopo l'attentato che ha scosso Bruxelles.
Andersson resterà in carica per le ultime due gare de qualificazione a novembre contro Azerbaigian ed Estonia, ma il suo destino è già segnato.
Nominato per sostituire Erik Hamren, la cui dipendenza da Zlatan Ibrahimovic e le diffuse dichiarazioni sulla "brillantezza" hanno contribuito alla sua caduta nel 2016, Andersson è arrivato come un uomo di calcio votato all'attacco. I risultati sono stati buoni all'inizio, ma non sono durati a lungo.
Andersson è uno degli ultimi di una serie di allenatori svedesi fortemente influenzati dagli inglesi Bob Houghton e Roy Hodgson, il cui stile back-to-basics in Svezia a metà degli anni '70 è diventato rapidamente parte del DNA calcistico del Paese.
L'arrivo di Andersson è coinciso con il ritiro di Ibrahimovic dalla nazionale e il momento è stato perfetto: l'allenatore ha preferito concentrarsi sull'organizzazione del collettivo piuttosto che sull'adattamento dei singoli e inizialmente ha avuto successo.
Il grande successo
La Coppa del Mondo 2018 ha dimostrato la genialità organizzativa di Andersson: la squadra era incredibilmente solida.
La Svezia ha raggiunto i quarti di finale, dove è stata eliminata dall'Inghilterra di Hodgson, e la campagna è stata considerata un grande successo.
Tuttavia, l'entusiasmo si è affievolito e, sebbene gli svedesi abbiano vinto il loro girone a Euro 2020, lo stile di Andersson ha portato all'eliminazione della Svezia agli ottavi di finale ad opera dell'Ucraina.
Andersson lascia una squadra piena di talenti in attacco come Alexander Isak (24 anni), Dejan Kulusevski (23 anni) e Anthony Elanga (21 anni), ma con una grave mancanza di difensori e centrocampisti che sono la base della storia del calcio svedese moderno.
Il suo talento innato e le sue capacità organizzative lo renderanno ricercato da club e nazionali. Ma per colui che ha descritto la gestione della Svezia come un lavoro che sarebbe felice di fare per tutta la vita, poche cose saranno all'altezza dei sette anni trascorsi alla guida della sua amata squadra.