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Europa League, il gladiatore De Rossi sfida lo stratega Xabi Alonso

Antonio Moschella
Europa League, il gladiatore De Rossi sfida lo stratega Xabi Alonso
Europa League, il gladiatore De Rossi sfida lo stratega Xabi AlonsoProfimedia
Sapienti calciatori, il tecnico della Roma e quello del Bayer sono i leader assoluti delle due squadre che daranno vita alla semifinale più stimolante di questo giovedì. Abbiamo chiesto un parere a loro due ex compagni, Max Tonetto e Xabi Prieto.

Un leader carismatico e focoso contro un comandante pacato e riflessivo. Il primo dei due scontri dalla panchina che domani sera avrà luogo tra Daniele De Rossi e Xabi Alonso avrà questa come premessa. Perché da un lato troviamo l’eterno tifoso della Roma che da bandiera come calciatore è passato al ruolo di tecnico, senza quasi perdere le caratteristiche che aveva in campo. Dall’altro, invece, c’è uno stratega formatosi con più calma e con più maestri che lo hanno indottrinato e che oggi ha culminato uno splendido progetto vincendo il primo titolo di Germania con il Bayer Leverkusen.

La sfida di domani nella prima semifinale di Europa League avrà loro due come protagonisti. Ex mediani dall'ottima visione di gioco e capaci di legare i reparti con la loro sapienza tattica, il veemente ostiense e il pacato basco sono attualmente la vena pulsante delle due squadre che si sfideranno per un posto in finale. Ed entrambi, a modo loro, hanno rivoluzionato l'ambiente nel quale attualmente orbitano.

Il gladiatore

Una passione smodata. A volte eccessiva. Ma spesso foriera di grandi prestazioni e ottimi risultati. L'indole di Daniele De Rossi, autentico gladiatore da sempre associato a quella Roma della quale è stato prima tifoso, poi calciatore e in seguito totem, gli ha permesso di realizzare da tecnico un'autentica rivoluzione copernicana a Trigoria. Dopo il suo arrivo, la squadra giallorossa non solo ha migliorato la qualità del suo gioco ma è adesso anche in lotta per un posto Champions in Serie A e si gioca una semifinale di Europa League con più consapevolezza nei propri mezzi. 

Una consapevolezza che, secondo l'ex compagno di De Rossi Max Tonetto, è figlia del carattere vincente del nativo di Ostia: "In campo Daniele sapeva subito cosa fare col pallone tra i piedi. Aveva una velocità di pensiero unica. Ed era già un leader da giovanissimo e aveva i crismi del futuro allenatore". 

Il passaggio da una difesa a tre a una difesa a quattro, ha inoltre esaltato il gioco sulle fasce. E lo stesso Tonetto, ex laterale, lo conferma: "Modulo a parte, è importante il concetto del gioco. Una difesa bassa non permette di avere troppe possibilità di sfogare sulle fasce, delle zone oggi fondamentali per riuscire a creare superiorità. De Rossi è riuscito a cambiare questo con la sua Roma. È riuscito inoltre a portare una mentalità diversa attraverso un gioco costruttivo, attraverso la gestione della palla".

In campo capace di costruire il gioco ma anche di distruggerlo per via di doti atletiche imponenti, e dotato di un carisma elevatissimo, De Rossi da tecnico ha preso il cammino di colui che vuole fare la storia come un leader capace di motivare oltre a giocare bene. Come un autentico gladiatore.

La forma recente della Roma
La forma recente della RomaFlashscore

Lo stratega

Pacato, quasi principesco, ma anch'egli smodato amante del calcio. Questi è Xabi Alonso, uno che dopo vari anni da calciatore agli ordini dei migliori tecnici del mondo ha finito col diventare uno stratega di prim'ordine, come dimostrato dall'ottimo lavoro svolto al Bayer, che ha vinto il suo primo titolo di campione di Germania di sempre. Chi lo conosce bene è Xabi Prieto, due anni più giovane di lui e venuto fuori dalla stessa scuola calcistica, quella della Real Sociedad, dove i due hanno coinciso nella stagione 2003-04: "Lui era già allenatore in campo per come interpretava il ruolo e il gioco. La sua posizione di mediano gli ha permesso di intendere ciò che succedeva in campo, e cosa andava fatto per rendere migliore il gioco e far giocare meglio i suoi compagni".

Per Prieto, la scelta di Alonso di diventare allenatore è arrivata col tempo: "Da giovane non pensavo potesse essere un tecnico, ma secondo me dopo i 30 anni aveva già accumulato l'esperienza giusta per potersi trasformare in stratega". Da Benitez a Guardiola, passando per Mourinho e Ancelotti, il basco ha subito influenze prestigiose, ma per il suo connazionale una spicca su tutte: "Non posso dirlo con certezza, ma visto il tipo di gioco che propone con l'uscita dal basso direi che Guardiola ha avuto un maggior impatto sulla sua creazione di un'identità di palleggio". 

Posato e tranquillo, Alonso è invece un leader più calmo, che preferisce prima puntare sulla strategia piuttosto che sulla motivazione. Del resto, i due provengono da due culture quasi agli antipodi, con la temperata brezza del Mediterraneo a fare da contrasto con il pungente vento dell'Oceano. Due caratteristiche che forgiano caratteri diametralmente opposti.

La forma recente del Bayer
La forma recente del BayerFlashscore

Frenesia vs pazienza

Il fronte giallorosso si riflette totalmente nell'amorosa ira di un De Rossi che, secondo Tonetto, da tecnico deve solo smorzare la sua frenesia: "Da calciatore era molto viscerale, aveva un grande entusiasmo che lo portava a volte ad andare fuori giri, ma ora che è un allenatore avrà bisogno di trovare più tranquillità". Tuttavia, per l'ex compagno di squadra il tecnico della Roma ha portato linfa nuova grazie proprio al suo carattere: "Mi ha sempre colpito il suo spirito positivo, e la grande carica che infonde attorno a sé", per poi concludere: "Fosse per me gli farei firmare un contratto di dieci anni". 

Secondo Prieto, invece, una delle grandi qualità di Alonso è proprio la pazienza: "Non era mai precipitoso. Aveva dentro di sé la sicurezza e la tranquillità per non affrettarsi nelle decisioni. Poi era capace sia di dare un passaggio di prima sia di pensarlo e fare lanci perfetti di 70/80 metri".  Eppure, nonostante un carattere più mite, sicuramente frutto di un sostrato più "nordico" come quello basca, l'allenatore del Bayer è un altro ossessionato del calcio: "Una delle ultime volte che l'ho visto siamo andati a giocare a padel, e prima e dopo la partita mi ha parlato continuamente dei moduli che voleva utilizzare. Xabi è appassionatissimo di calcio, e difficilmente stacca da questo mondo". 

I precedenti

Per i due sarà la prima sfida dalle panchine dopo sei scontri da giocatori. In questi, il romano si è imposto in una sola occasione, ossia un’amichevole tra Italia e Spagna al San Nicola di Bari nell'ottobre 2011, quando gli azzurri vinsero 2-1, e che vide andare in gol per gli iberici proprio Alonso dal dischetto.  Nell'amichevole precedente tra le due nazionali, invece, a imporsi erano stati gli spagnoli. In seguito, a parte il pari per 1-1 nella fase a gironi dell'Euro 2012, per l'attuale allenatore romanista sono arrivate solo delle delusioni nei confronti col basco.

La più cocente con l'Italia resta senza dubbio la finale dell'Euro 2012, persa per 4-0 dalla nazionale di Cesare Prandelli in una delle finali più a senso unico della storia. Con la Roma, invece, fu tragica la sconfitta interna per 1-7 contro il Bayern Monaco nella fase a gironi della Champions League 2014-15, quando l'Olimpico fu teatro di una delle peggiori partite di sempre da parte dei giallorossi, che poi al ritorno a Monaco avrebbero perso per 2-0. 

De Rossi vs Xabi Alonso
De Rossi vs Xabi AlonsoAFP/Profimedia/Stats Perform

Domani, quindi, De Rossi andrà non solo alla ricerca di un risultato che possa permettere ai suoi di giocarsi l'accesso alla finale di Europa League con la squadra campione di Germania, e finora imbattuta in questa stagione, ma proverà anche a trovare una forte rivincita contro Alonso. Stesso modo di pensare il calcio, ma due indoli distinte al loro interno, Daniele e Xavi, giovani allenatori rampanti, si mangeranno le mani per non poter scendere in campo. Ma da oltre la linea di gioco, cercheranno di infondere ai loro uomini la loro stessa sagacia. Predestinati entrambi, saranno i grandi protagonisti di una prima sfida che, nonostante sia di Europa League, vedrà loro due come grandi stelle pronte a illuminare l'Olimpico.