Tecnica, esperienza e fame: l'Olympiacos avversario della Fiorentina in finale di Conference
Era difficile, lo scorso febbraio, immaginare l'Olympiacos in finale di Conference League.
Il club greco non stava affatto vivendo una stagione memorabile fino allo scorso febbraio, visto che per oltre metà campionato è stato costretto a inseguire PAOK, AEK e Panathinaikos senza mai superarle in classifica, arraccando anche in Europa.
A differenza della Fiorentina, la rivale nella finalissima che i greci affronteranno "in casa" anche se nello stadio dell'AEK, l'Olympiacos è finito in Conference da retrocesso dopo un'annata di Europa League non indimenticabile, iniziata dai preliminari e chiusa al terzo posto nel girone dietro a West Ham e Friburgo.
Adesso ci si gioca tutto, anche perché un titolo europeo manca del tutto nella ricca bacheca del club.
Le due svolte
La stagione è sicuramente cambiata con l'arrivo di Jose Luis Mendilibar, l'esperto allenatore spagnolo arrivato dopo l'esonero del connazionale Diego Martinez e quello del portoghese Carlos Carvalhal.
Trascinati anche dallo stimolo di poter giocare una finale ad Atene, i biancorossi sono stati ad un passo dall'eliminazione agli ottavi di finale dopo l'1-4 casalingo contro il Maccabi Tel Aviv.
Ma al ritorno, rimontati gli israeliani con un insuperabile 1-6 esterno, l'Olympiacos ha guadagnato sempre maggiore fiducia tanto da uscire indenne anche dalla sfida in trasferta ai calci di rigore contro il Fenerbahce, per cui bisogna ancora ringraziare le parate del portiere di coppa Konstantinos Tzolakis (l'errore decisivo di Leonardo Bonucci).
Contro l'Aston Villa i ragazzi di Mendilibar partivano sicuramente sfavoriti, ma - anche per merito di una squadra, quella inglese, arrivata stremata - il trionfo è stato totale e inconfutabile, una vera prova di forza quando contava di più.
Il bomber che nessuno si aspettava
In pochi avrebbero pronosticato Ayoub El Kaabi capocannoniere di Conference League: con dieci reti, metà delle quali segnate ai Villans, il semi-sconosciuto attaccante marocchino si è consacrato nel calcio europeo, un palcoscenico nel quale non si era quasi mai intravisto ad eccezione di una parentesi in Turchia con l'Hatayspor.
Ma il prolifico centravanti mancino non è l'unico giocatore da tenere d'occhio nelle file dei greci, una vera multinazionale.
Tra i tanti portoghesi in rosa, da tenere d'occhio ci sono senza dubbi Daniel Podence e Chiquinho: due giocatori dalle caratteristiche diverse, ma che occupano entrambi la trequarti e che sono in possesso di un bagaglio tecnico elevato.
Insieme a loro meritano una menzione particolare il capitano Kostas Fortounis e l'eterno Vicente Iborra, probabilmente l'uomo più esperto di questa squadra.
Nella lunga lista di ex Siviglia c'è anche Stevan Jovetic, che affronta il suo passato: il montenegrino non è un punto fermo della squadra ma può essere insidioso a gara in corso, oltre che temibile proprio in virtù dei trascorsi in viola.
Il modulo
Con ogni probabilità la Fiorentina si troverà di fronte un modulo speculare, visto che l'Olympiacos in stagione - e soprattutto sotto la gestione Mendilibar - è stato sempre schierato in campo con un 4-2-3-1 o 4-3-3, sia in casa che in trasferta.
L'Olympiacos viene da un buon momento di forma anche se di recente è arrivato un pesante stop in campionato, quello del 12 maggio a Salonicco che ha definitivamente chiuso le speranze di poter recuperare il gap nella post season del campionato.