Fiorentina: dal quattordicesimo posto alla finale di Conference League in tre mesi
La Fiorentina che mercoledì scenderà in campo a Praga contro il West Ham nella finale di Conference League si presenta da ottava forza del campionato, e reduce da un 2023 molto positivo, soprattutto da febbraio in poi, in cui si è tolta il lusso di battere Inter, Milan e Roma.
Il 2022/2023 dei viola non era infatti iniziata nel migliore dei modi: la squadra allenata da Vincenzo Italiano nella prima parte della stagione ha faticato ad ingranare, soprattutto a gestire gli impegni spalmati su tre fronti nonostante una rosa ampia, e di assoluto valore.
Il 19 febbraio, dopo il pareggio per 1-1 contro l'Empoli, i toscani erano quattordicesimi in classifica e, per l'ennesima volta, si trovavano più vicini alla zona retrocessione che a quella europea. Un'abitudine, quella di guardare al fondo della classifica e non alle posizioni di vertice, che era divenuta una costante soprattutto sotto le gestioni precedenti a quella dell'attuale tecnico.
Da lì deve essere scattato qualcosa: alle 9 vittorie consecutive su tre competizioni, interrotte da un altro pareggio casalingo per 1-1, contro lo Spezia, e la capacità di arrivare in fondo sia alla Coppa Italia (poi persa contro l'Inter) che alla Conference League non sono state un'impresa da poco.
La mano di Vincenzo Italiano
Se la Fiorentina è riuscita a centrare una finale europea dopo 33 anni molti meriti vanno anche all'ex tecnico dello Spezia, che la squadra toscana assunse nell'estate 2021 nonostante avesse appena rinnovato con la squadra ligure.
All'arrivo di Vincenzo Italiano (45) si collega un tipico episodio da sliding doors, un bivio decisivo per il futuro viola: la Fiorentina aveva infatti già Gennaro Gattuso come allenatore, ma il rapporto si concluse dopo appena venti giorni e allora in un secondo momento la società decise di virare su Italiano, uno degli allenatori più promettenti del panorama italiano.
Centrocampista di buon livello da calciatore, Italiano ha iniziato la carriera da mister dal basso: vice di Alessandro Dal Canto al Venezia in C, poi allenatore dell'Arzignano Valchiampo con cui stupisce molti addetti ai lavori in Serie D, nel 2019 centra una promozione quasi miracolosa in B con il Trapani e poi, la stagione seguente, una altrettanto storica con lo Spezia in A.
Da quando è a Firenze, oltre ad aver riportato il club in Europa dopo anni, ha sempre optato per il 4-2-3-1 o il 4-3-3, sfruttando l'abbondanza di giocatori offensivi di cui dispone il club.
I cinque giocatori da tenere d'occhio
La rosa della Fiorentina, soprattutto sotto la gestione di Rocco Commisso, è di tutto rispetto, sicuramente adeguata per affrontare una campagna europea.
Alcuni giocatori hanno recentemente beneficiato anche di una vetrina internazionale come quella di Qatar 2022 che ha messo in luce le loro qualità: il riferimento va sicuramente a Sofyan Amrabat (26), senza dubbi uno dei centrocampisti migliori visti durante gli scorsi Mondiali, con la maglia del Marocco.
Dopo la cessione di Dusan Vlahovic, arrivata un po' all'improvviso nel gennaio 2022, la società ha deciso di puntare su due attaccanti, il connazionale Luka Jovic (25) e Arthur Cabral (25): i numeri di entrambi si sono rivelati complementari, e comunque sufficienti a garantire un rendimento realizzativo sufficiente per la mole di gioco prodotta.
Il brasiliano è attualmente il capocannoniere della competizione, con 7 reti (e una segnata nei preliminari).
Il giocatore migliore dell'intera rosa è probabilmente Nico Gonzalez (25): l'argentino, arrivato dallo Stoccarda tramite il pagamento di una consistente somma di denaro, ha sicuramente peccato di continuità ma è un giocatore assolutamente valido, che da i meglio di sè negli appuntamenti importanti.
In finale ci sarà sicuramente capitan Cristiano Biraghi (30): a Firenze dal 2020, è un giocatore capace di unire esperienza a tecnica, dotato di uno dei piedi sinistri migliori del panorama italiano, che lo rendono un ottimo crossatore e calciatore di punizioni. Un'arma offensiva in più per i viola.