Coppa Italia: il Monza si sbarazza del Brescia grazie a un primo tempo super
Il penultimo sedicesimo di finale di Coppa Italia va al Monza, che fa valere la categoria di differenza e batte il Brescia sotto la pioggia di un "U-Power Stadium" semivuoto.
Al fischio finale è 3-1 per brianzoli, ancora a secco di vittorie in campionato, che vale l'accoppiamento contro agli ottavi contro il Bologna.
Partita chiusa subito
L'avvio di gara è fatale alle Rondinelle, che dopo essere stati graziati da Luca Caldirola (traversa di testa su palla inattiva) vanno sotto dopo sei minuti a causa del gol di Giorgios Kyriakopoulos, solissimo in area di rigore dopo una galoppata di Kelvin Martins, il figlio del più celebre Obafemi oggi al debutto.
Passano altri sei minuti e il Monza raddoppia con capitan Matteo Pessina, che dà il via all'azione e poi finalizza approfittando di un perfetto cross del greco.
La squadra di Alessandro Nesta potrebbe triplicare poco dopo, in seguito a un'altra iniziativa di Kelvin Martins, poi concede un po' di spazio agli ospiti, che prendono campo ma non riescono a impensierire Semuel Pizzignacco.
Anzi, i difensori bresciani compiono un altro pasticcio poco prima dell'intervallo stendendo Mirko Maric e causando un penalty che Gianluca Caprari realizza sbloccandosi in questa stagione e aumentando il vantaggio a favore dei suoi.
Ripresa noiosa
Con un piede e mezzo agli ottavi, il Monza fa subito tre cambi dopo l'intervallo inserendo Pablo Marì, Alessandro Bianco e Pedro Pereira, facendo riposare Andrea Carboni, Matteo Pessina e Giorgios Kyriakopoulos.
Ma a mettersi in mostra sono i cambi del Brescia e specialmente il classe 2005 Patrick Nuamah, che segna il momentaneo 3-1 approfittando di una leggerezza della difesa di casa.
Nell'ultima parte di gara succede poco o nulla, con ulteriori cambi da parte degli allenatori e poche conclusioni degne di nota, con il biancorossi già appagati dopo il primo tempo e gli ospiti rassegnati visto il risultato, anche se motivati a provarci fino all'ultimo soprattutto grazie ai giovani innesti dalla panchina desiderosi di mettersi in mostra.