Il City sale sul tetto del mondo: battuto il Fluminense 4-0 con doppietta di Alvarez
Guardiola e il City salgono sul tetto del mondo, dopo essere saliti su quello d'Europa, concludendo un 2023 super in cui il Mondiale per Club è solo la ciliegina sulla torta infornata con la conquista del triplete. Quinto titolo stagionale, dopo Premier League, Champions League, FA Cup e Supercoppa Europea.
Nessun problema contro gli arzilli vecchietti del Fluminense (il portiere Fabio ha 43 anni, l'attacco composto da Keno, Ganso e Cano più di 100 anni in tre, oltre ai noti Marcelo e Felipe Melo) in una partita sbloccata già al primo minuto. I brasiliani non demeritano, sembrano reggere l'urto anche grazie ai ritmi non particolarmente alti, ma vengono penalizzati da errori decisivi in fase difensiva e poi affondano. Finisce 4-0 per Il City che conquista così il trofeo per la prima volta nella sua storia, per Guardiola è invece la quarta.
Doccia fredda
L'inizio per i campioni della Libertadores è shock: dopo 40 secondi un errore di Marcelo in fase difensiva permette ad Ake di raccogliere palla e tirare, sulla respinta del palo si avventa Julian Alvarez di testa che insacca l'1-0 del City.
I brasiliani provano a reagire e dopo un quarto d'ora avrebbero l'opportunità di pareggiare su calcio di rigore per un netto fallo di Ederson in uscita su Cano, ma l'attaccante del tricolore si trovava in posizione di fuorigioco.
Il gioco prosegue a ritmi lenti, più consoni ai brasiliani che agli inglesi, ma al 27' ci pensa Rodri a spezzare l'inerzia con una splendida verticalizzazione per Foden, che entra in area e tira, ma a rendere imparabile la conclusione è la deviazione di Nino: 2-0 City.
Il cooling break, visto che a Jeddah ci sono 30 gradi nonostante siano le 21:30, arriva al momento giusto per il Flu che prova a riordinare le idee. I brasiliani si rimettono in carreggiata e ci provano da angolo con un gran colpo di testa di Arias su cui si esalta il connazionale avversario Ederson, ma l'azione era viziata da un fuorigico di Cano.
Non sta a guardare neanche il portiere del Flu, il 43enne Fabio, che dopo qualche minuto mette una pezza sulla conclusione di Grealish. Non manca il coraggio all'estremo difensore del tricolore, che in un'occasione si permette anche il lusso di irridere Bernardo Silva con un dribbling nell'area piccola.
L'arzillo Fabio e la macchina City
Nella ripresa parte a razzo il Manchester City che ci prova con Foden, ma Fabio in qualche modo si fa trovare pronto e così sul successivo tentativo di tap-in di Bernardo Silva. Il portiere del Flu si ripete anche più tardi su un'altra conclusione di Foden, dimostrando di non sentire particolarmente il peso dell'età.
In mezzo a tanti veterani, l'ingresso del 21enne Kennedy, inserito da Fernando Diniz al posto di Keno durante l'intervallo, è una boccata d'aria in fresca in tutti i sensi. Non è un forse un caso che proprio lui e il 26enne colombiano Arias grazie alle improvvise accelerazioni siano quelli più pericolosi per la retroguardia del City. I ritmi compassati degli esperti compagni vanno forse bene per il calcio sudamericano ma pagano pegno contro l'atletismo inglese. Forse se ne accorge anche Diniz, che al 60' sostituisce Melo, Marcelo e Ganso.
Nonostante l'ingresso di forze fresche però l'inerzia del match non cambia e al 72' il Manchester City fa 3-0 con Foden, bravo a farsi trovare al posto giusto e lesto a insaccare sotto porta un tiro-cross di Julian Alvarez imbeccato da Kovacic.
Kennedy comunque resta un bel talento e al 79' visto il poco aiuto dei compagni prova a mettersi in proprio con una bella azione personale conclusa da un tiro dalla distanza deviato sopra la traversa da Ederson.
Al di là di qualche tentativo solitario però il Fluminense non riesce ad andare, mentre dall'altra parte il Manchester City quando entra in area è letale: all'88' Alvarez riceve palla da Nunes e batte ancora Fabio per il poker City e la doppietta personale.
Finisce 4-0. Il Manchester City è campione del mondo.