Diniz in vista del City: "E' la partita più importante della mia vita", Guardiola col dubbio Haaland
"Il Manchester City è una delle migliori squadre nella storia del calcio, e attualmente la migliore che ci sia, allenata da un tecnico che è il top assoluto, ma nulla mi impedisce di sognare. Quella di domani è la partita più importante della mia vita".
Così l'allenatore del Fluminense, Fernando Diniz (che è anche ct ad interim del Brasile) alla vigilia della finale del Mondiale per club di domani (alle 19 ora italiana) a Gedda.
L'ultimo successo di una sudamericana è stato quello del Corinthians nel 2012, poi hanno vinto sempre i club europei.
"Posso dire che è un anno che penso a questa sfida - dice ancora Diniz - perché un titolo mondiale è ciò che sogno da quando sono nel calcio. Non sono riuscito a conquistarlo da calciatore, ora ho questa possibilità come tecnico. Faremo tutto ciò che possiamo per vincere: crediamo nelle nostre chances, e poi nel calcio non c'è nulla di scontato. Dovremo giocare con umiltà e coraggio".
Che match si attende
A dare un contributo di esperienza saranno i veterani Marcelo, già vincitore del Mondiale per club con il Real Madrid, Felipe Melo e Ganso.
Anche il 40enne ex Inter, Juve e Palmeiras e l'ex regista del Santos hanno già giocato questa finale, ma l'hanno persa e vorrebbero evitare un doloroso bis ma solo il campo potrà dare il verdetto.
Intanto sembra che Diniz voglia ancora una volta cominciare il match con John Kennedy asso nella manica che parte dalla panchina e poi magari risolve l'incontro nei minuti finali, come ha già fatto nella finale di Libertadores contro il Boca Juniors e poi a Gedda in semifinale contro gli egiziani dell'Al Ahly.
Dall'altra parte il Man City è reduce da un periodo in cui in campionato ha vinto solo una delle sue ultime sei partite ma in Arabia ha avuto facilmente ragione (3-0) dell'Urawa Red Diamonds in semifinale.
Ora Pep Guardiola vuole chiudere il suo anno magico, il 2023 del 'Treble' (Champions, campionato e FA Cup) con un altro titolo, l'ultimo del Mondiale per club con questo format.
La replica di Guardiola
"Sarebbe un trionfo per il quale i miei verrebbero ricordati per sempre - dice Guardiola -, perché un titolo mondiale rimane nella storia. Il cammino è stato duro sia per noi sia per il Fluminense, e siamo qui, noi e loro, a giocare per la prima volta questa finale. Sarebbe bello se entrambi ne uscissimo vincitori, ma solo uno potrà farlo. Per riuscirci noi dovremo imporre il nostro ritmo".
Sul possibile impiego di Haaland, assente in semifinale, Guardiola non si sbilancia: "vedremo".
Un dubbio in più anche per il 37enne portiere del 'Flu', Fabio, altra 'bandiera' del club carioca, che non vorrebbe trovarsi di fronte il norvegese.