La finale di Coppa d'Asia era troppo per la Corea del Sud e il "calcio zombie" di Klinsmann
La Corea del Sud ha sfidato la sorte segnando dopo il novantesimo minuto in quattro partite consecutive della Coppa d'Asia, rimontando negli ottavi e nei quarti di finale e, così, costringendo ai tempi supplementari l'Arabia Saudita e l'Australia.
Nella semifinale di ieri, però, la squadra di Jurgen Klinsmann è stata battuta da una Giordania che ha lavorato duramente e che ha ottenuto una storica vittoria per 2-0 che ha permesso alla squadra mediorientale di approdare in finale per la prima volta nella propria storia.
La Corea del Sud si è presentata al via come una delle favorite del torneo e invece la squadra composta da diversi giocatori "europei" e guidata da Son Heung-min è stata eliminata dalla Giordania che ha prolungato il digiuno lungo 64 anni della nazionale dell'Asia orientale.
"Sono davvero dispiaciuto per i nostri sostenitori", ha dichiarato un affranto Son. "Abbiamo fatto tutti del nostro meglio, ma ci dispiace molto che i nostri errori abbiano portato a questo tipo di risultato".
La stanchezza della Corea del Sud, dopo essere andata due volte ai tempi supplementari, ha giocato a favore della Giordania, ma il modo in cui la squadra mediorientale ha smantellato gli avversari è stata la prova inconfutabile del gran lavoro fatto vedere dalla squadra di Hussein Ammouta durante il torneo.
Nonostante il talento a disposizione di Klinsmann, la sua squadra è sembrata inferiore alla somma dei propri singoli, subendo gol in tutte le partite, mentre il suo attacco si è affidato a lampi individuali.
A trascinare la Corea del Sud in semifinale sono state soprattutto la resilienza e la forma fisica, quell'energia per continuare a spingere quando gli avversari iniziavano a ostentare la propria stanchezza.
La squadra di Klinsmann non ha, però, saputo rispondere al pressing costante della Giordania, mentre Son è stato ancora una volta soffocato: l'attaccante del Tottenham Hotspur ha concluso il torneo senza un gol in campo aperto.
"Non ho rimpianti, stavo dando tutto", ha aggiunto il calciatore spur. "È stata una competizione davvero dura. Il livello del calcio asiatico si sta alzando".
Scelta impopolare
Klinsmann è stata una scelta impopolare per molti tifosi in Corea del Sud e, sebbene si sia assunto la responsabilità della loro eliminazione, non ha offerto le proprie dimissioni nonostante le pressioni e le critiche.
Il tedesco è stato costantemente messo in discussione per il suo comportamento in panchina e per aver sorriso quando le cose andavano male.
È stato criticato anche per aver sorriso mentre stringeva la mano di Ammouta e si congratulava con la squadra giordana, che a suo dire meritava di arrivare in finale.
"Per me è normale congratularmi con l'altra squadra e con l'allenatore quando sono stati più bravi. È un segno di rispetto", ha assicurato. "Se dite che non dovrei sorridere, allora abbiamo approcci diversi".
"Sono molto deluso, sono arrabbiato perché stasera avremmo dovuto fare meglio. Di certo non vado in giro a sorridere".
"Ma ci sono dei motivi per cui abbiamo perso questa partita e dobbiamo accettarlo".