Seleção, l'endorsement di Zico: "Dorival ha già gestito grandi club"
"Sono ottimista e faccio molto tifo, perché conosco le sue capacità e quello che può dare alla nazionale", ha assicurato Zico a margine dell'atto di inaugurazione della sua statua al Museo delle Cere AquaRio, l'acquario marino di Rio de Janeiro.
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Il tributo è una rappresentazione del fuoriclasse con la divisa del Flamengo nel 1981, anno in cui il club di Rio vinse la sua prima Libertadores e divenne campione del mondo con la vittoria sul Liverpool.
"Ha gestito grandi club, grandi giocatori e spero che inizi bene già contro l'Inghilterra sabato prossimo", ha aggiunto Zico parlando di Dorival.
Il battesimo di fuoco dell'allenatore della Seleção avverrà in due amichevoli contro avversari difficili: dopo l'Inghilterra, infatti, sarà la volta, martedì prossimo, della Spagna a Madrid.
L'avventura sulla panchina della Seleçao di Dorival, 61 anni, è cominciata lo scorso mese di gennaio dopo il licenziamento di Fernando Diniz.
Zico elogia Vinicius Junior e parla della leadership in Nazionale
Nonostante le numerose assenze importanti, tra cui l'attaccante Neymar, i portieri Alisson ed Ederson, il difensore centrale Marquinhos e il centrocampista Casemiro, l'allenatore potrà contare su Vinícius Júnior, in gran forma al Real Madrid.
Zico ha sottolineato le qualità del giovane attaccante, ma lo vede più come leader tecnico che come leader della squadra.
"Senza essere capitano, è già un leader per tutto quello che rappresenta. Ma credo che per il momento dovremmo lasciarlo così com'è. Secondo me, dovremmo avere un giocatore più esperto alla guida della squadra", ha spiegato.
Dorival Júnior non ha rivelato chi sarà il capitano della squadra, dopo i tagli di Marquinhos e Casemiro, che hanno indossato la fascia al braccio nel 2023.
Il caso di Robinho è di competenza dei tribunali
Interpellato dall'AFP, Zico ha evitato di approfondire il "caso Robinho", per il quale la Corte Superiore di Giustizia (STJ) dovrà decidere oggi se l'ex giocatore dovrà scontare la pena in Brasile dopo essere stato condannato per stupro in Italia.
"Tutti coloro che commettono errori comprovati devono essere giudicati dai tribunali, non da me", ha dichiarato.