Esclusiva | Finale di Copa del Rey, Mascarell: "Siamo fiduciosi di poter vincere"
In questa intervista con José Luis Gual di Flashscore Audios, il centrocampista del Mallorca, Oscar Mascarell, ha parlato delle possibilità della sua squadra di battere la favorita in vista della finale della Copa del Rey, l'Athletic Club di Bilbao.
Come si sente in vista della finale di Copa del Rey a Siviglia?
"È una settimana diversa, si sente l'atmosfera ovunque si vada, si sente l'eccitazione della gente, del club, di tutti noi e non vediamo l'ora che arrivi. Potrebbe essere un momento storico per tutti noi, dobbiamo godercelo appieno perché non si sa mai quando lo vivremo di nuovo e siamo fiduciosi di poter vincere il trofeo".
I media e i tifosi hanno posto l'accento sul ricordo dell'ultima e unica vittoria del Mallorca in Copa del Rey, nel 2003 a Elche contro il Recreativo Huelva.
"Assolutamente sì. È quello che è stato ricordato di più questa settimana, quella grande finale in cui il Mallorca vinse il trofeo. Ci deve dare forza e positività sapere che si può fare, che una volta è successo".
"Spero che anche questa volta si concluda nello stesso modo, sarebbe molto bello per i giocatori, per il club e per tutti coloro che ci sostengono e che andranno a Siviglia a dare il massimo per noi. Spero che il titolo arrivi a Maiorca".
L'enorme movimento di tifosi a Siviglia, uno stadio spettacolare, un rivale come l'Athletic. È una festa che vi siete guadagnati con tanto impegno e duro lavoro, giusto?
"Sì, assolutamente. Se guardiamo indietro, il percorso che abbiamo fatto in Coppa penso sia stato molto buono, ma è stato duro. Soprattutto dagli ottavi di finale in poi, quando le cose si sono fatte più serie".
"La squadra si è comportata molto bene in Coppa, chi ha giocato ha coperto le assenze e ha continuato a fare prestazioni per raggiungere una finale, che non è facile. Speriamo nel lieto fine. Le finali si giocano per vincerle, per lasciare tutto in quella partita".
Pensate da tempo alla finale o l'allenatore (Javier Aguirre) non ve lo permette?
"Se dipendesse da lui, no, non lo permetterebbe. È molto severo su questo punto perché il campionato è molto importante. Siamo in una situazione non del tutto tranquilla e non possiamo distrarci".
"Questa settimana, però, è completamente dedicata alla Copa, è una settimana da godersi. Ce la siamo guadagnata. È qualcosa che dobbiamo vivere al massimo e noi la viviamo con la speranza di vincere il titolo e credo che possiamo farcela".
Lei ha già vinto una Coppa di Germania con l'Eintracht. Quella di sabato è forse la partita più importante della sua carriera?
"Sì, fino a quest'anno vi avrei detto la finale con il Francoforte. Non avrei mai immaginato di raggiungere di nuovo una finale di coppa perché nel calcio tutto cambia così velocemente che non si può mai sapere".
"Mi piace vivere il presente. In questo momento direi di sì, è una delle partite più importanti della mia carriera, se non la più importante e bisogna prenderla come tale. Bisogna godersela perché questo è il calcio. Non vedo l'ora che arrivi sabato".
Cosa direbbe a chi pensa che l'Athletic sia favorito per la finale?
"La verità è che non mi dispiace affatto, anche per l'esperienza che ho avuto in Germania. Abbiamo giocato contro il Bayern in finale, nessuno credeva in noi, solo i nostri tifosi e noi stessi e la storia si ripete".
"Non ci interessa nulla perché daremo il massimo e useremo le nostre armi. Dentro di noi sappiamo di potercela fare, abbiamo il 100% di fiducia in noi stessi e andremo a giocarci il titolo".
Sarà una partita molto tattica?
"In una finale il margine di errore è ancora più ridotto, non puoi permetterti nulla. Un gol può cambiare completamente la partita e significa non poter rimontare. È importante non commettere errori all'inizio, si sente la tensione della partita e noi siamo una squadra molto tattica, che lavora molto e che concede pochissimo agli avversari".
"Dobbiamo usare queste armi al 100%. Dobbiamo fare una partita perfetta e speriamo di riuscirci".
Non vogliamo una partita folle
Le interesserebbe una partita lunga, una finale che possa andare oltre i 90 minuti o forse sono troppe speculazioni?
"Che accada quello che deve accadere, preferisco aver già vinto durante i 90 minuti. Certo, preferirei che non fosse una partita folle, perché non ci si addice. Siamo un'ottima squadra difensiva e credo che una partita lunga ci farebbe bene".
"Vedremo come andrà, ma l'idea è quella di competere al massimo, sapere quali sono le nostre armi, metterle in atto e avere fiducia di potercela fare".
Le preoccupazioni principali per quanto riguarda l'Atletico sono i fratelli Williams?
"Sì, ma sono una squadra molto in forma, perché oltre ad avere ottimi giocatori, hanno molta qualità. A parte i fratelli Williams (Nico e Inaki), a livello collettivo, l'intensità che mettono, la pressione che esercitano sull'avversario... Tutto questo vuol dire che non possiamo commettere errori".
"E poi le ali che hanno, i fratelli Williams, sono giocatori a cui non puoi concedere nulla perché sono molto veloci e possono farti male in qualsiasi momento".
Dobbiamo fare quello che ci ha portato fino a qui
Ha pensato alla possibilità di segnare o di tirare un rigore? O preferirebbe non farlo?
"Non possiamo commettere errori, dobbiamo fare le stesse cose che ci hanno portato qui e non cambiare nulla, questa deve essere la nostra idea. Voglio essere pronto al 100% per qualsiasi cosa l'allenatore abbia bisogno. Se ci saranno dei rigori, sarò il primo ad alzare la mano per tirarli, e se vinceremo prima, tanto meglio".
"Ma sono pronto per qualsiasi cosa accada perché questo è il calcio, è un'esperienza unica e voglio viverla appieno, senza pensare agli errori o ad altro, ma per godermela e andare fino in fondo con questa squadra che merita un trofeo".