La dolce estate di Lautaro, capocannoniere in Serie A e in Coppa America
Un blackout di un paio di mesi circa senza reti nella grande cavalcata della sua Inter non lo ha condizionato in negativo. Anzi. Lautaro Martinez è arrivato alla Coppa America tirato a lucido, con il motore ben rodato e un telaio scintillante. E dopo essersi laureato capocannoniere del torneo nostrano con mesi di anticipo, e nonostante un periodo di ben sette incontri senza andare a reti, ecco che è arrivata la sublimazione anche in nazionale, dove ha bagnato col gol decisivo in finale contro la Colombia un torneo da sogno.
Cinque reti in sei incontri, quattro dei quali giocati per meno di 25 minuti, per una media gol di un centro ogni 37 minuti. Centravanti di riserva per via della presenza di un Julian Alvarez che ai gloriosi Mondiali del 2022 gli ha rubato il posto - in quel caso anche per la precaria condizione fisica nella quale il Toro si era presentato all'appuntamento qatariota - il capitano nerazzurro non si è perduto d'animo e si è calato nella parte del risolutore che entrava in campo per fare la differenza.
Goleador
Centravanti ma anche capace di fare da raccordo offensivo, Lautaro ha culminato una stagione strepitosa con l'Inter con un torneo americano sopra le righe, nel quale il migliore di tutti è stato James Rodriguez, i cui livelli hanno ricordato l'exploit dei Mondiali 2024. Come terminale offensivo, però, il Toro nerazzurro ha avuto la sua definitiva consacrazione dopo essere stato ormai da anni uno dei fissi tra i convocati di Lionel Scaloni.
L'esplosione di Alvarez, che permette inoltre di giocare un calcio più verticale vista la sua maggior velocità, lo ha però in parte esautorato dal ruolo di punta titolare. Qualcosa che, tuttavia, è andata di lusso sia a lui sia all'Albiceleste, visto che avere pronto a entrare uno come Lautaro è senza dubbio un privilegio assoluto. E, infatti, in tre degli incontri dove ha segnato, ivi compresa la finale di ieri sera a Miami, lo ha fatto da subentrato.
Dal Brasile agli USA
La sua irruzione nell'Argentina che oggi fa la voce grossa nel mondo e sta vivendo un momento di grazia iniziò nell'autunno del 2018, quando nella prima gestione targata Scaloni, allora ancora commissario tecnico a interim, fu scelto come centravanti titolare dopo che Mauro Icardi aveva dato prova di non essere abile ad associarsi con i suoi compagni di squadra. Veloce nel primo tocco e anche capace di attaccare la profondità, l'allora 21enne fu subito apprezzato da Lionel Messi e compagni.
L'intesa con il numero 10 argentino fu immediata, e nella Coppa America 2019, vinta dal Brasile, Lautaro fu uno dei migliori in assoluto della Selección. Un torneo, il suo, bagnato con due reti in cinque incontri e dopo il quale ruppe in modo definitivo gli indugi. Autore di tre reti nella Coppa del 2021 in Brasile, dove segnò l'unico gol nell'importantissima semifinale contro la Colombia, assistito proprio da Messi, ha poi maturato il suo processo di maturazione nel torneo continentale di quest'estate. La ciliegina sulla torta del capitano dell'Inter che, adesso, ha ancora più sostenitori anche in patria e non solo a Milano.