Campione del mondo e d'America in carica, l'Argentina ha ottenuto la sua 16esima Coppa America di sempre, superando l'Uruguay nell'albo d'oro in seguito a una finale spasmodica, nella quale c'è stato bisogno di un cambio in punta. Ed è stato quello che al 96esimo ha visto Julian Alvarez lasciare il posto a Lautaro Martinez, che dopo essere entrato ha realizzato il gol decisivo al 112esimo minuto.
Un gol che ha fatto esplodere di gioia tutto il pubblico dello stadio di Miami, che prima si era incupito per l'infortunio alla caviglia destra di Lionel Messi. Uscito al 66esimo per far posto a Nico Gonzalez, il capitano della Selección era poi crollato emotivamente scoppiando in lacrime per il dolore e per la mancata possibilità di difendere il titolo.
Con l'esterno offensivo della Fiorentina, nonostante tutto, la squadra di Lionel Scaloni aveva trovato soluzioni migliori dal punto di vista dinamico. Poi, l'ingresso del capitano dell'Inter dava maggior freschezza all'attacco. E l'azione imbastita da Paredes e rifinita da un tocco di prima di Lo Celso lo portava solo davanti al portiere avversario, con il capocannoniere della Serie A, che portava l'Argentina in trionfo trovando l'unico gol in 122 minuti totali.
C'era poi anche il tempo per l'addio ad Angel Di Maria, ancora una volta presente in una finale vincente per l'Albiceleste. Un addio da parte di tutto lo stadio di Miami, che salutava un altro grande protagonista della storia del calcio moderno. L'assalto finale di una stoica e determinata Colombia non bastava. La gloria era per l'Argentina, che vinceva il suo terzo titolo in quattro anni, sublimando un'epoca storica per il suo calcio.
Le parole di Di Maria
"L'ho sognato, per questo ho detto che era l'ultima Copa America e che finiva qui. Ho sognato di raggiungere la finale, di vincerla, di ritirarmi così", ha detto a fine partite Angel Di Maria, che ha detto ufficialmente addio alla nazionale.
Il tutto dopo che il commissario tecnico dell'Albiceleste Lionel Scaloni aveva deciso di toglierlo nei minuti finali dei tempi supplementari, assicurandogli un enorme saluto da parte dei tifosi della squadra oltre che la standing ovation dello stadio.
Il Fideo ha poi concluso: "Ho tante belle sensazioni. Sono eternamente grato a questa generazione, mi hanno dato tutto, mi hanno fatto raggiungere ciò che desideravo tanto, e oggi me ne vado in questo modo, cosa può esserci di meglio?".