Coppa America: i cinque momenti più memorabili della storia della competizione
Solo i Giochi Olimpici, iniziati nel 1908, hanno un torneo per squadre nazionali ancora più antico della Copa America, nata nel 1916 per celebrare il centenario dell'indipendenza dell'Argentina. In altre parole, ci sono molti momenti iconici a disposizione. Ecco la nostra top 5.
1) La tripletta negativa di Palermo
Questa impresa senza precedenti nella storia del calcio professionistico è avvenuta in Colombia-Argentina 3-0, nella fase a gironi del 1999. Fu in quella partita che l'argentino Martín Palermo sbagliò tre rigori in una sola partita. Dei cinque rigori tirati nella match, solo il colombiano Iván Córdoba ha trasformato il suo.
2) La storia si ripete in Cile
Se Palermo è stato etichettato negativamente per il suo record di rigori, la storia del Cile è l'opposto. Gli unici due titoli dei cileni sono arrivati ai rigori, in due anni consecutivi (2015 e 2016), entrambi contro l'Argentina e dopo due pareggi per 0-0. Anche il trionfo del 2016 è arrivato grazie a un rigore, quello sbagliato da Lionel Messi.
3) Honduras: la più grande sfavorita del mondo
È stato uno degli episodi più imbarazzanti della storia della nazionale brasiliana. Un anno prima di vincere il quinto titolo, la squadra di Luiz Felipe Scolari fu eliminata dall'Honduras nei quarti di finale della Copa América 2001. In una partita descritta dal tecnico gaucho come "orribile", il Brasile fu sconfitto per 2-0 con un autogol di Juliano Belletti.
4) L'Imperatore conquista l'Argentina
Una delle più belle partite Brasile-Argentina di tutti i tempi si è svolta nella finale della Copa América 2004. César Delgado portò in vantaggio l'Albiceleste al 43esimo minuto, ma Adriano l'Imperador pareggiò con un gol magico al 48esimo. Poi la Seleção ha battuto gli acerrimi rivali per 4-2 ai rigori.
5) Una antica legge del calcio brasiliano
Quando il Brasile ospitò la Copa América per la seconda volta nel 1922, agli uomini di colore fu vietato di giocare a calcio nel Paese e di rappresentare la Seleção. La legge tolse dal torneo la più grande stella del Brasile prima di Pelé, Arthur Friedenreich, il "mulatto dagli occhi verdi". Era stato il capocannoniere della Coppa America nel 1919, prima che il divieto razzista fosse sancito dal presidente Epitácio Pessoa.
Il popolo si batté per il ritorno di Friedenreich in Nazionale e lui finì per essere uno dei protagonisti del doppio campionato brasiliano. Epitácio Pessoa revocò il suo decreto razzista dopo il titolo e da allora ai giocatori di colore non è mai stato vietato di giocare a calcio in Brasile.