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Verso City-Real: Pep Guardiola, la bestia nera del Real Madrid

Raffaele R. Riverso
Pep Guardiola e Lionel Messi
Pep Guardiola e Lionel MessiProfimedia
Nessun allenatore nella storia del calcio ha fatto soffrire il Real Madrid come Pep Guardiola. Dei 15 Clásicos disputati con Pep in panchina, il Barça ne vinse 9 perdendone soltanto 2. Risultati a parte, però, l'aspetto più doloroso per la Casa Blanca era quello di constatare come a livello planetario il Barcellona era considerato il club di riferimento perché era riuscito a dimostrare a tutti che il bel gioco non dev'essere per forza fine a sé stesso.

Nessun allenatore nella storia del calcio ha fatto soffrire il Real Madrid come Pep Guardiola. Le quattro stagioni passate dal tecnico catalano sulla panchina del Barcellona hanno finito per amareggiare un'intera generazione di tifosi merengues.

Lo stesso Florentino Perez, a un certo punto non sapeva come arginare la tempesta perfetta provocata dal tiki taka blaugrana. Prova ne sia che quando Cristiano Ronaldo gli fece sapere di essere "triste", perché Lionel Messi vinceva un Pallone d'Oro dietro l'altro, il presidente galáctico gli disse "se mi porti i soldi per portarlo qui te ne puoi anche andare".

Erano i tempi in cui il Santiago Bernabéu si era abituato a subire, inerme, la superiorità blaugrana. Dal celebre 2-6 alla doppietta del fuoriclasse argentino nella semifinale di Champions League, quella dei "¿por qué?" di José Murinho.

¿Por qué?

L'allenatore lusitano era stato strappato all'Inter campione d'Europa proprio per interrompere l'egemonia blaugrana sul calcio spagnolo ed europeo. Tuttavia, a parte la Liga dei 100 punti, l'unico obiettivo raggiunto dallo specialone fu quello di creare un clima di tensione mai registrato né prima né dopo tra le due regine di Spagna. Compreso un dito nell'occhio del compianto Tito Vilanova.

Mou campione d'Europa con l'Inter
Mou campione d'Europa con l'InterProfimedia

La guerra blanco-blaugrana arrivò anche in nazionale e vi rimase fino a quando i vari Iker Casillas, Sergio Ramos, Carles Puyol e Xavi Hernández decisero di fimare una tregua per il bene della Roja

Risultati a parte - dei 15 Clásicos disputati con Pep in panchina, il Barça ne vinse 9 perdendone soltanto 2 - l'aspetto più doloroso per la Casa Blanca era quello di vedere come a livello planetario il Barcellona era considerato il club di riferimento perché era riuscito a dimostrare a tutti che il bel gioco non dev'essere per forza fine a sé stesso.

L'eredità

Pep Guardiola
Pep GuardiolaAFP

"L'eredità che lascio, si vinca o no la Champions, è che ci siamo divertiti un sacco", ha assicurato Guardiola alla vigilia della sfida di stasera tra il suo Manchester City e il Real Madrid, valida per la gara di ritorno delle semifinali di Champions League.

Un aspetto, quello del gioco inteso come divertimento, che Pep non ha mai abbandonato, fedele alla filosofia cruijffista e al suo motto principale: "salid y disfrutad", andate e divertitevi. A Barcellona, quando c'era lui, si sono divertiti un po' tutti, dai suoi calciatori, ai tifosi blaugrana e, per dirla tutta, anche gli osservatori neutrali non sono risuciti a mantenere fino in fondo la propria neutralità, perché la bellezza del suo Barça era oggettiva e travolgente.

Soltanto a Madrid, sulla sponda Real, quel Barça non ha mai divertito nessuno, sebbene col passare degli anni, il popolo merengue si sia rifatto e pure con gli interessi. Ma lo ha fatto soltanto quando Pep è andato via.

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