Verso City-Real: Carlo Ancelotti, la bestia nera di Pep Guardiola
Se Pep Guardiola è la bestia nera del Real Madrid, Carlo Ancelotti è quella del tecnico catalano. Su questo non ci sono dubbi. Al netto, infatti, dei quattro incontri disputati e persi contro il Manchester City di Pep in Premier League (ai tempi in cui Carletto era alla guida dell'Everton), i precedenti in Europa sono, invece, tutti favorevoli all'allenatore emiliano.
Dei cinque incontri disputati in Champions League tra due dei mister più bravi e vincenti del calcio moderno, Ancelotti ne ha, infatti, vinti tre, perdendone uno (quello, poi, rivelatosi inutile dello scorso anno) e pareggiandone un altro (quello della scorsa settimana al Santiago Bernabéu).
Ed è proprio per questa ragione che, in vista dell'incontro di stasera, valido per la semifinale di ritorno della Champions League, viene difficile individuare un chiaro favorito, nonostante lo stesso tecnico emiliano abbia assicurato, alla vigilia, che "in questo momento, il Manchester City è la squadra più forte d'Europa".
"La peor cagada"
Sono 19 le semifinali della massima competizione continentale disputate in totale dai due allenatori: 9 da Carletto (cha ha vinto quattro volte la coppa delle grandi orecchie) e 10 da Pep ("appena" due trionfi per lui.
La prima volta che Ancelotti ha incrociato Guardiola in Europa sono stati dolori per il tecnico catalano e il suo Bayern Monaco, eliminato dalle semifinali dell'edizione 2013-2014 della Champions League con risultato complessivo di 5-0 a favore del Real Madrid, compreso il poker rifilato dai blancos ai bavaresi davanti al proprio pubblico.
"Quella è stata la peggiore cazzata che ho fatto da allenatore. Ho fatto cose che non sentivo", ha ammesso Herr Pep, qualche tempo dopo la lezione inflitta dal club madrileno ai suoi ragazzi. Poche settimane dopo quella doppia sfida, il Real Madrid alzò al cielo la tanto agognata Décima Coppa dei Campioni-Champions League della propria storia.
Il secondo scontro tra i due titani della panchina risale, invece, alla scorsa campagna quando gli spagnoli, sconfitti di misura (4-3), riuscirono incredibilmente a ribaltare, grazie a una doppietta di Rodrygo, l'eliminatoria, nei minuti finali della gara di ritorno disputata al Bernabeu e decisa ai supplementari da un calcio di rigore trasformato da Karim Benzema.
L'elogio della normalità
Stasera, Carletto supererà il record di Alex Ferguson, diventando l'allenatore che ha diretto più incontri in Champions League (191), e lo farà provando a sorprendere di nuovo l'allenatore che, probabilmente, tra qualche anno supererà il suo primato.
Non sono in molti i tecnici, anche tra quelli più esperti, a poter vantare un bilancio favorevole contro Pep Guardiola, ma in realtà questo è un aspetto che a Ancelotti importa relativamente. Conta solo il presente e, quindi, conta solo conquistare la qualificazione alla finale del torneo che si disputerà il prossimo 9 giugno a Istanbul.
Ma senza stressarsi più di tanto. Sarebbe controproducente: "Sono tranquillo perché conosco bene questo tipo di giorni e so che la cosa più importante è pensare positivo". Carlo Ancelotti è fatto così: l'elogio della normalità, anche alla vigilia della partita dell'anno.
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