PROFILI Noah Okafor, il jolly offensivo che il Milan cercava da tempo
Dopo le visite mediche e la firma di questo pomeriggio, in serata il Milan ha ufficializzato l'acquisto di Noah Okafor, ennesimo colpo rossonero in quest'estate indiavolata.
Il giocatore era sul taccuino del Milan da tempo, ma non solo su quello dei rossoneri. Poi l'accelerata decisiva, che ha permesso alla dirigenza di strapparlo al Salisburgo e alle altre pretendenti per una cifra molto bassa. Ci sono voluti 14 milioni di Euro per prelevarlo subito senza attendere la scadenza del contratto del 2024. Per lui contratto quinquennale fino a giugno 2028 a 2,2 milioni di euro a stagione.
Non era solamente il prezzo ad invogliare il Milan a comprare Noah Okafor (23), ma la sua data di nascita e le sue qualità. Quelle che anche i tifosi rossoneri hanno avuto modo di apprezzare quando il calciatore svizzero ha segnato alla sua futura squadra nel match di Champions League del settembre 2022.
Di seguito ecco quello che al momento è uno dei sei gol segnati da Okafor nella competizione europea più prestigiosa.
Il ruolo
Attaccante centrale o esterno offensivo? Tra le skill del nigeriano nato in Svizzera c'è la capacità di adattarsi a entrambi i ruoli. O meglio, Okafor al Salisburgo si è evoluto passando dalla posizione di incursore destro a quella di finalizzatore, spostandosi nell'area di rigore avversaria e quindi aumentando il feeling con la porta.
Un giocatore molto duttile, visto che nelle 166 partite in carriera, Okafor ha giocato 64 volte da punta centrale, altre 64 da attaccante esterno di sinistra e 38 a destra.
C'è da dire però che lo scorso anno, con la squadra austriaca, il neo acquisto del Milan giocava sempre in un 4-3-1-2 con un altro attaccante a fianco, mentre al Milan difficilmente si troverà inserito in uno schieramento simile, visto che Pioli punterà sul 4-3-3 e a lui toccherà il compito di agire da punta o da supporto.
L'ultima stagione dello svizzero è stata più travagliata, fermo da aprile per un infortunio al metatarso.
Sicuramente nella sua nuova avventura in Italia si candida a giocare la carta del jolly d'attacco sia per fare rifiatare Olivier Giroud (o chissà, per prendere il suo posto) o dell'esterno, pacchetto dove però il Milan può contare già su Rafael Leao, Christian Pulisic, Alexis Saelemaeekers, Junior Messias, Luka Romero, Ante Rebic e tra poco su Samuel Chukwueze.
Il suo innesto, dunque, rispecchia l'intenzione di dare a Stefano Pioli un'alternativa offensiva importante per migliorare il gioco in verticale e dunque essere più vario nella disposizione degli attacchi. Specialmente per quei contropiedi che hanno fatto recentemente la fortuna del Milan.
La carriera
Classe 2000, madre svizzera e padre nigeriano, Okafor nasce a Binningen, cresce nelle giovanili del Basilea e esordisce in prima squadra a 18 anni compiuti contro il Lucerna. La sua è una famiglia di calciatori, dai fratelli Elija (terzino 19enne svincolato) a Isaiah, 18enne centrocampista delle giovanili del Bauer Leverkusen. Okafor arriva a Salisburgo nel 2020, quando Erling Haaland lascia la squadra dopo soltanto una stagione.
Lo svizzero sarà costretto a prendere la pesante eredità del norvegese ma riuscirà a contribuire a modo suo nell'attacco del Salisburgo: 110 partite, 34 gol segnati 23 assist, numeri che evidenziano come il neo attaccante del Milan non sia una punta egoista, bensì giochi molto per la squadra.
A evidenziare queste sue caratteristiche due flash che riguardano proprio l'Italia e il Milan: il 12 novembre 2021 all'Olimpico nelle qualificazioni mondiali finisce 1-1, a segnare e aprire le marcature è Widmer, proprio su assist di Okafor. Un anno dopo invece alla Red Bull Arena c'è il Milan per la sfida del girone di Champions League: è ancora 1-1, ma la partita viene aperta proprio da un gol dello svizzero, che dopo un tunnel a Kaluku infila un destro vincente anche tra le gambe di Maignan. E in quel momento Pioli, che già conosceva il giocatore, si è innamorato.