OPINIONE: i tre motivi per i quali Mbappé probabilmente non andrà al Real Madrid quest'estate
Ogni anno il mostro del calciomercato si alimenta di alcuni pezzi grossi che a volte non riesce a digerire, in quanto, appunto, non commestibili. Per quanto riguarda quest'estate, una di queste pietre giganti riguarda Kylian Mbappé, nell'orbita del Real Madrid da anni ma che l'anno scorso aveva deciso di dire di no a Florentino Perez per percepire un ingaggio faraonico al Paris Saint Germain, squadra della sua città.
La stagione ridicola dei parigini, estromessi anzitempo da Champions League e Coppa di Francia, tuttavia, sembrerebbe aver cambiato alcune dinamiche. Eppure, nonostante alcune voci importanti che si susseguono riguardo un nuovo tentativo del club spagnolo di acquistare il cartellino del capocannoniere dei Mondiali, vi sono almeno tre ragioni per le quali Mbappé non si muoverà facilmente da Parigi fino all'estate prossima.
Un contratto corto
Il primo è senza dubbio quello legato al contratto, per il quale il calciatore è fondamentalmente padrone del suo destino. Dopo aver prolungato nel maggio del 2022 per due anni più un terzo opzionale, egli ha infatti da poco dichiarato di non intendere di allungare il vincolo per la stagione 2024-25, andando praticamente a scadenza a gennaio, quando potrà decidere di liberarsi gratis per andare dove gli proporranno la miglior soluzione.
Nonostante il Psg stia pensando di liberarsi di lui nel breve periodo, onde non perdere la sua gallina dalle uova d'oro a zero tra un anno, sarebbe troppo pensare che qualcuno, Real Madrid o Manchester United su tutti, possa voler sborsare una cifra gigante quando tra 12 mesi lo potrà mettere sotto contratto risparmiando i soldi del cartellino. Sostenuto da un entourage giuridico importante e dalla sveglissima madre Fayza Lamari, l'enfant du pays con ogni probabilità farà valere la validità del suo contratto per provarci un'ultima volta. Quella definitiva.
La voglia di provarci
Il suo obiettivo, infatti, è proprio quello di dare tutto alla squadra che lo ha fatto esplodere nel firmamento mondiale nei prossimi 12 mesi. "Resterò al Paris Saint Germain quest'anno". Più chiaro, impossibile. Mbappé ha voglia di provare a vincere con la squadra della sua città il titolo più importante: la Champions League. E l'ultima occasione l'avrà nella stagione che verrà, nonostante l'addio di Lionel Messi e le bizze di Neymar. Perché, mai come adesso, è lui la star principale del Psg.
Questo status, che spesso verrà accompagnato anche dalla fascia di capitano, gentilmente concessa da Marquinhos, lo eleverà a principe assoluto della squadra. Lui che guadagna più di tutti in Europa (circa 70 milioni l'anno), vuole dunque usare tutte le sue ultime cartucce fisiche ed emozionali nel campionato dove è cresciuto e diventato grandissimo prima di provare l'esperienza di un campionato estero, sia la Liga sia la Premier.
Da un lato si evince un sentimento di riconoscenza verso il Psg, con il quale cercherà di andare in fondo alla Champions. Dall'altro, però, la sua strategia è volta controllare il proprio destino e decidere dove andare tra un anno, insaccando inoltre un premio in denaro maggiore per via di una partenza a zero. Una maschera a due facce usata in modo molto sapiente da un calciatore la cui intelligenza non è seconda al talento.
Una concorrenza non da poco
Esiste, last but not least, un problema. Ed è un problema che si ripresenterebbe comunque in futuro - magari l'anno prossimo - è senza dubbio il più importante visto che riguarda il calcio giocato. Il desiderio di congiungersi con il Real Madrid, il cui presidente Perez si è già detto disposto a perdonarlo per aver rifiutato la sua corte in passato, coccia con una questione tattica non secondaria. Al Bernabeu, infatti, il ruolo di ala sinistra, quello preferito da Mbappé, è già occupato da un fenomeno come Vinicius, che ha inoltre appena preso la maglia numero 7 dopo l'addio di Eden Hazard.
La presenza del brasiliano, uno dei migliori nel suo ruolo attualmente e ormai un punto fermo dei merengues, potrebbe infatti essere un tappo per l'esplosione ultima del francese, il quale ha sempre detto di non voler giocare da centravanti di movimento, nonostante sappia farlo con destrezza. Su questo argomento, infatti, ha ragionato lo stesso club spagnolo, che ha visto come in questo momento risulterebbe poco funzionale sborsare una cifra sui 150 milioni di euro per creare già da subito un dualismo non sano. Un dualismo che, però, in caso di arrivo, sarà importante debellare fin da subito. Ma, almeno per ora, a Madrid non sembrano avere fretta, e nemmeno lo stesso Mbappé.