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Odio e amore ai tempi di Lukaku: quando nessuno ha ragione

Raffaele R. Riverso
Romelu Lukaku
Romelu LukakuAFP
Tornato a Milano da salvatore della patria, la scorsa estate, il centravanti belga ha lasciato in malissimo modo l'Inter che, però, durante l'ultima stagione non lo aveva trattato meglio

Domenica pomeriggio, José Mourinho non sarà in panchina a San Siro. Espulso pochi attimi prima della fine della gara vinta dalla Roma contro il Monza, per aver provocato la panchina brianzola dopo il gol segnato da El Shaarawy, il tecnico lusitano si perderà il caloroso abbraccio che i tifosi nerazzurri avrebbero voluto dargli.

E già, perché gli interisti sono ancora pazzi dello specialone. E non potrebbe davvero essere altrimenti. Non tutti gli ex sono uguali, tuttavia. Non sempre ci si lascia bene. Lo sa bene Romelu Lukaku che al Meazza riceverà, suo malgrado, l'accoglienza che il popolo nerazzurro sta preparando per lui da settimane.

La gara di domenica prossima
La gara di domenica prossimaFlashscore

Fischi, improperi e maledizioni varie per il suo travagliato "tradimento" estivo. Ma a Milano sono proprio sicuri che Big Rom li meriti? O meglio, sono proprio sicuri che sia lui l'unico colpevole del suo rumoroso addio?

Di certo, Lukaku avrebbe potuto comportarsi da persona matura, rispondendo ai messaggi attraverso i quali i suoi compagni di squadra continuavano a chiedergli informazioni sulla sua situazione e sul suo stato d'animo. Da Lautaro a Çalhanoğlu, nessuno lo ha perdonato. Anche perché parlar bene di lui sarebbe sinonimo di inimicarsi la curva interista.

Con Lautaro Martinez
Con Lautaro MartinezProfimedia

Eppure sono proprio i suoi ex compagni i primi a sapere che il club non si è comportato in maniera impeccabile nei suoi confronti. Altrimenti perché si sarebbero dovuti preoccupare del suo stato d'animo? Bisogna avere la memoria davvero corta per non ricordarsi cosa disse sul suo conto Beppe Marotta, la scorsa primavera, pochi minuti prima dell'inizio della gara di Champions League contro il Porto.

"Il prestito è stato fatto per una stagione, indipendentemente dal suo andamento tornerà al Chelsea. La sua è stata una stagione anomala. Lukaku non si è ancora ritrovato. Non è ancora al top o quello che conosciamo dalle annate precedenti". E non è stata né la prima né l'ultima volta che lo l'ha detto.

I numeri di Big Rom
I numeri di Big RomFlashscore

In quello stesso periodo, poi, Simone Inzaghi continuava a preferirgli - più o meno a ragione - Edin Dzeko, un calciatore che tutti sapevano sarebbe andato via a fine stagione.

Se a questo aggiungiamo i noti problemi finanziari della famiglia Zhang che, di certo, non si sarebbe potuta permettere di riscattare il suo cartellino alle condizioni iniziali del Chelsea, non è normale che Lukaku abbia deciso di buttare in giro la voce che stava cercando una sistemazione per la campagna 2023-2024?

Con Edin Dzeko
Con Edin DzekoAFP

La sua sfortuna, se così si può definire, è stata che a rispondere positivamente siano state le due acerrime nemiche del club nerazzurro: il Milan e la Juventus. Ed è per questa ragione che Lukaku ha preferito non rispondere ai propri compagni: per evitare di mentirgli spudoratamente.

Tuttavia, l'ingaggio di Cuadrado da parte dell'Inter non risponde alla stessa identica filosofia del "prendo chi/vado dove mi conviene a prescindere da quello che è successo in passato?". E la verità è che quello recente dell'ala colombiana era a forti tinte antinterista. E chi era stato a difendere l'onore nerazzurro contro le provocazioni del calciatore sudamericano? Sì, Lukaku.

José Mourinho
José MourinhoAFP

In fin dei conti, la differenza tra Mourinho e Lukaku è che, prima di "tradire" l'Inter, Mou (che già diverse settimane prima della finale di Madrid aveva trovato l'accordo con il Real) la Champions l'ha vinta, Big Rom no, sbagliando per giunta anche un paio di gol fatti. Perché alla fine, per quasi tutti, conta solo una cosa: vincere. Altro che i sentimenti...

La verità di Romelu

Insomma, prima di sostenere che si ha ragione e fare gli indignati, bisognerebbe capire se è davvero così e, soprattutto, se l'altro ha davvero torto: "Sono state pubblicate molte sciocchezze. Chi mi conosce sa che non mi piace girarci intorno, parlerò per tempo, ma se dicessi davvero com'è andata l'estate scorsa tutti rimarrebbero scioccati", ha assicurato nei giorn scorsi il calcaitori.

C'è da credergli? Difficile dirlo. Di certo, visto e considerato come sono andate le cose e quello che è successo, come soiegavamo, nell'ultima stafione, il belga merita, quantomeno, il beneficio del dubbio.