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Mazzarri prepara il tour de force partendo dalla prova infuocata di stasera a Madrid

Antonio Moschella
Mazzarri prepara il tour de force partendo dalla prova infuocata di stasera a Madrid
Mazzarri prepara il tour de force partendo dalla prova infuocata di stasera a MadridProfimedia
Da poco ritornato a Castelvolturno, l'allenatore toscano si trova con la strada già in salita

La prima al Gewiss Stadium di Bergamo, tanto per iniziare ad alto voltaggio. La seconda da "nuovo" allenatore del Napoli Walter Mazzarri dovrà giocarla stasera nientemeno che al Santiago Bernabeu, lo stadio del club più importante del mondo. Un inizio impervio al quale poi si aggiungeranno le partite con l'Inter, prevista per domenica sera al Maradona, e quella con la Juventus venerdì 8 dicembre all'Allianz Stadium. 

Se negli ultimi mesi si era annoiato a casa, ma provando comunque ad aggiornarsi, come affermato a più riprese, l'allenatore toscano non poteva chiedere un inizio più arduo e vibrante. Perché rimettersi in discussione in una piazza nella quale aveva fatto benissimo ma con altri parametri era già di per sé una sfida esigente. A complicare il tutto si è aggiunto il tormentato calendario delle prime quattro uscite. E se quella contro l'Atalanta è stata vincente, seppur a fatica, lo scenario che si apre adesso è quello di un vera e propria prova di triathlon estremo.

Miedo escénico

Il termine, coniato da Jorge Valdano, è letteralmente traducibile in "paura scenica", che è quella che infonde il Santiago Bernabeu, uno stadio compatto e ruggente nel quale i rivali sentono la pressione come in nessun altro catino. Sfangarla in casa di un Real Madrid che sta dominando in campionato e anche nel girone di Champions, non importa come, è l'obiettivo di un Napoli che ha bisogno di ottenere punti per poter assicurare il passaggio agli ottavi di Champions League, specialmente dopo il pareggio suicida in casa con l'Union Berlino nell'ultimo turno.

Di fronte, però, e nonostante le assenze di Vinicius, Camavinga e Modric, c'è un gruppo che spicca per la sua solidità mentale e non intende fare alcun regalo davanti al proprio pubblico. Da storica realtà da Champions, dall'alto delle sue 14 coppe vinte, la squadra di Carlo Ancelotti ha a sua volta voglia di continuare immacolato il suo cammino europeo, e punterà alla quinta vittoria su cinque per assicurarsi un primo posto per il quale manca una sola incollatura. Sulla carta, dunque, non ci sarebbe una sfida più ardua per nessuna squadra. Figurarsi per una che da pochissimo è stata affidata a un traghettatore con esperienza ma che non ha mai solcato certi mari.

Incontri al vertice

Oltre alla capitale contesa di stasera, il Napoli deve inoltre navigare a vista ma senza dimenticare che in avanti ci saranno altri porti ostici ai quali dovrà cercare di attraccare. Il primo è rappresentato da una certa Inter, capolista del campionato italiano, contro la quale si guarderà negli occhi domenica in casa. Le tre sconfitte in campionato per gli azzurri sono arrivate tutte tra le mura domestiche, a riprova del fatto che il miedo escénico viene percepito da Di Lorenzo e compagni più in casa che fuori.

Inoltre, per la partita di domenica i nerazzurri arriveranno più freschi visto l'abbondante turnover che metteranno in pratica stasera contro il Benfica. Già qualificato agli ottavi, Simone Inzaghi ha compreso che il match più importante della settimana è quello del Maradona, nel quale l'obiettivo sarà quello di confermarsi in cima al campionato ma anche di disarcionare definitivamente gli azzurri, rimasti a fatica in sella in posizioni europee ma dall'andamento precario. 

Come se non bastasse, per Mazzarri arriverà poi la trasferta di Torino, dove ad aspettarlo sarà quel Massimiliano Allegri con il quale ha avuto vari battibecchi in passato, specialmente nel suo primo periodo a Napoli, quando il tecnico livornese allenava il Milan. Conoscendolo, l'allenatore degli azzurri non avrà fatto alcun calcolo ma avrà sposato la dottrina del passo a passo, quella che i tecnici viscerali e passionali come lui adottano fino all'esasperazione. Del resto, visti i rivali, un altro approccio che non sia quello totalmente empirico sarebbe poco funzionale.

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