Lazio, sfida al Bayern con vista ottavi di Champions: è una gara di nervi
Non c'è dubbio che il miglior modo per arrivare a una partita sia quello di vincere la precedente. Eppure, le condizioni con le quali la Lazio si avvicina alla sfida di ritorno con il Bayern Monaco sono propizie all'impresa. Sì, anche se i biancocelesti sono reduci da una sconfitta.
Contro il Milan, per di più, Immobile e compagni non solo non hanno vinto, ma hanno anche perso molte delle proprie speranze di riacciuffare il treno Champions. Ciononostante, se canalizzata bene, la rabbia provocata da tutto quello che è successo venerdì scorso all'Olimpico potrebbe risultare decisiva.
Le differenze tecniche tra le due rivali sono arcinote così come si sa che Kane, Musiala e Sané ti possono risolvere la partita in qualsiasi momento. Tuttavia, la sensazione è che la sfida di domani sera in Baviera metterà di fronte una squadra a una somma di grandi campioni. E quello che è successo nell'ultimo fine settimana, sia da una parte che dall'altra, potrebbe ulteriormente rafforzare quest'idea.
Vittima del sistema
La Lazio si sente derubata, vittima del sistema ed è proprio per questa ragione che il gruppo di Maurizio Sarri potrebbe stringersi ancora di più intorno a sé stesso e trovare la forza necessaria a superare un ostacolo che il giorno del sorteggio sembrava insormontabile, una vera e propria condanna definitiva.
"La squadra è rimasta in 8, eppure ha combattuto fino alla fine per non perdere come forse era nelle aspettative di qualcuno. Non posso rimproverare nulla ai ragazzi. Nella vita però ci sono dei valori che devono essere rispettati", l'invettiva di Claudio Lotito nel dopo gara di Lazio-Milan.
Il presidente biancoceleste ha, inoltre, colto al volo l'occasione per confermare la sua fiducia al tecnico: "Con Sarri non c'è nessun contrasto. Abbiamo un confronto dialettico per comporre, non per dividere. Ha la nostra fiducia, non è mai stato messo in discussione. Bisogna solo guardare avanti. Stasera la Lazio ha perso, ma era una morte annunciata".
La carica dei cinquemila
Da politico consumato, Lotito non si è dimenticato nemmeno del terzo aspetto che, potenzialmente, potrebbe essere decisivo, il sostegno dei tifosi: "Abbiate fiducia. So che il pubblico è amareggiato, ma dobbiamo solo guardare al futuro".
E potrebbero essere cinquemila - tra chi ha il biglietto (3.400) e chi ha viaggiato senza entrata - i tifosi che hanno capito che il futuro si chiama Bayern Monaco e che ci sono ragioni per credere nel miracolo.
Crisi di nervi
Anche perché in realtà non serve nemmeno un miracolo. Innanzitutto, perché non c'è bisogno di vincere per passare il turno. Superare il Bayern in casa - sì, anche questo Bayern - non è, infatti, mai semplice e l'1-0 dell'andata concede un piccolo grande vantaggio che i biancocelesti devono far di sfruttare.
Così come dovranno essere bravi a leggere l'incontro in ogni sua fase, per insinuarsi, dopo il prevedibile inizio a tamburo battente da parte dei bavaresi, tra i dubbi di una squadra che, come dicevamo, squadra non è.
"Siamo stati castigati per i nostri errori. Ho visto cose mai fatte in allenamento e di cui non abbiamo mai parlato. Molto presto abbiamo cominciato a giocare come se fossimo già a 5 minuti dalla fine", ha ammesso, dopo la gara di campionato pareggiata 2-2 contro il Friburgo, un depresso Thomas Tuchel cosciente di essere sull'orlo di una crisi di nervi e dell'esonero.
E già, perché ognuno va per con suo e nessuno nella sua stessa direzione: "Dobbiamo restare positivi, stringere i denti e fare il meglio possibile in campo. Così, forse, alla fine raccoglieremo qualcosa". Ecco, appunto: forse