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La Real Sociedad condanna fermamente i disordini del match di Champions: "Vergogna"

Gli ultras del Benfica si sono fatti sentire alla Reale Arena.
Gli ultras del Benfica si sono fatti sentire alla Reale Arena.Cèsar Manso / AFP
Gli ultras della squadra portoghese hanno lanciato petardi contro i tifosi di casa, una situazione che avrebbe potuto avere conseguenze molto più gravi.

La Real Sociedad si è goduta un'altra vittoria in Champions League e ha stupito ancora una volta grazie al bel gioco e la grande intensità, guadagnando l'accesso agli ottavi dopo la vittoria contro il Benfica per 3-1.

Gli spagnoli, ora, se la vedranno con l'Inter per stabilire chi si classificherà al primo posto, evitando il sorteggio più complicato. 

A rovinare la festa, però, sono stati i disordini tra gli ultras, con i tifosi del Benfica che hanno lanciato petardi contro la sezione confinante dei tifosi di casa. Jokin Aperribay, presidente del club basco, che si è presentato al termine della partita, condannando gli episodi verificatisi sia alla vigilia sia nel secondo tempo del match di ritorno. 

"La prima cosa che voglio fare è scusarmi con i nostri tifosi. La nostra missione è quella di collaborare il più possibile con la polizia e l'Ertzaintza affinché questi eventi non si ripetano. Faremo tutto il possibile per identificare queste persone", ha spiegato.

Lo stesso Aperribay ha confermato che tre persone sono state arrestate e ha assicurato che "gli fa male" essere sotto i riflettori in una notte "magnifica". Ha proseguito il suo discorso con le seguenti parole: "Abbiamo sequestrato molto materiale e le ricerche sono state innumerevoli, ma non è stato possibile sequestrare tutto. La Real Sociedad intraprenderà un'azione penale e utilizzerà tutti i mezzi a sua disposizione per perseguire questi criminali".

Già durante la partita stessa, la squadra di San Sebastian ha lanciato un'accusa dura, e a lettere maiuscole, attraverso il suo account ufficiale X (ex Twitter): "Vergogna".

È prevedibile che l'UEFA applichi una sanzione dopo i disordini, anche se la questione andrà oltre la giustizia sportiva, perché la posizione del club di Anoeta, che ha confermato non solo il riconoscimento ma anche l'incriminazione di alcuni ultras, è stata molto ferma nel condannare gli episodi.