La prova del nove dell'Inter, che contro il "suo" Cholo si gioca almeno metà della stagione
Ormai assodato lo status di despota assoluto in Italia, l'Inter va alla ricerca della maturità definitiva anche in Europa. Dopo aver perso per un'incollatura il primo posto del girone a favore della Real Sociedad, la squadra di Simone Inzaghi è adesso chiamata a imporsi sull'Atletico allenato da quel Diego Simeone che non ha mai smesso di amarla e sentirla sua. Eppure, dopo anni e anni di nostalgia 'mourinhana', che corrisponde quasi allo stesso periodo in cui il Cholo ha preso per mano i Colchoneros, ad Appiano Gentile stanno finalmente vivendo una crescita esponenziale anche a livello continentale.
La finale di Champions League raggiunta l'anno scorso e persa di pochissimo contro un Manchester City sulla carta nettamente superiore, ha permesso ai nerazzurri di effettuare quello scatto a livello mentale necessario per culminare il processo di maturazione che come grande d'Europa arriva però solo al momento di una vittoria. Già virtualmente campione d'Italia e con la seconda stella sul petto, la truppa di Inzaghi deve però convalidare la sua grandezza anche fuori dai confini patri.
Mezza stagione
La vittoria striminzita dell'andata non è una rendita sufficiente, anche perché arrivata dopo un match quasi interamente dominato dai nerazzurri, che però potranno comunque partire da un piccolo vantaggio. Quella di stasera è infatti una partita da non sbagliare in quanto vale mezza stagione. Perché se la prima parte della stessa è stata già in pratica archiviata con il titolo di Campione d'Italia pronto ad arrivare quanto prima, e con esso l'ambita seconda stella, quello di un percorso importante in Europa è più di un mero complemento.
Dare continuità a un progetto è fondamentale, ma specialmente dopo l'inaspettato exploit dell'anno scorso l'Inter ha il dovere di dimostrare di essere una delle squadre più solide del continente. Perché se nella stagione passata per alcuni fu quasi un caso e addirittura Inzaghi venne considerato un semplice speculatore e contropiedista, in questa non è affatto così. I nerazzurri dominano l'avversario attraverso il gioco, e hanno un'idea ben precisa di cosa fare in ogni situazione.
E anche se Inzaghi in conferenza stampa ha detto che a volte preferisce il 4-4-2, con ogni probabilità domani il Cholo scenderà in campo con un modulo speculare al 3-5-2, unica interpretazione tattica del piacentino. Quella dell'uomo a uomo a tutto campo e una fase di pressing moderata per evitare le uscite palla al piede dei braccetti interisti potrebbe essere la variante tattica adottata dall'allenatore argentino, che punterà sull'estro di Correa e la rapidità di Morata per far male ai nerazzurri, senza dimenticare il contributo che potrà dare il suo fedelissimo Griezmann, non al meglio ma comunque arruolabile a partita in corso.
Catino Civitas
Simeone potrà contare su un manipolo di soldati fedelissimi al loro generale. Nella Madrid biancorossa il Cholo ha creato un esercito fatto per battagliare in ogni contesto, e sebbene i gloriosi anni a metà dello scorso siano passati, il potere europeo dell'Atleti è di quelli che possono essere decisivi in sfide come quella di domani. A Madrid non hanno storicamente paura di nessuno, e imprese del genere non sono impossibili nella testa di Simeone e dei suoi uomini.
L'insidia di un catino come il Civitas Metropolitano e del gioco rognoso, sparagnino e volto alle transizioni predicato dai Colchoneros non è da sottovalutare, sebbene quest'anno l'Inter non abbia praticamente mai sofferto, frutto anche di una preparazione atletica quasi perfetta. Le difficoltà, insomma, ci sono. Ma la capolista della Serie A non può fallire la prova di domani per raggiungere i quarti di finale e aumentare ulteriormente la stima in campo continentale. Passare il turno, arrivati a questo punto, è d'obbligo. Un'eliminazione, invece, non sarebbe solo un neo quanto una macchia enorme in un'annata nella quale si è già vissuta l'amarezza dell'eliminazione in Coppa Italia.
In gioco non ci sono solo i premi in denaro quanto soprattutto la fiducia per gestire una primavera fiorente e fiorita. Per arrivare col sorriso al momento in cui si potrà vestire la seconda stella.