Il Milan è brutto e senz'anima: dubbi, amarezza e una sola speranza
È andato tutto male. Bisognava vincere. Ed è proprio con questa ambizione - rivelatasi, poi, velleitaria - che il Milan è sceso in campo, ieri sera, a San Siro. In Champions League, però, si sa che ogni rivale è pericoloso e che tra la vittoria e la sconfitta c'è una semplice e sottilissima linea rossa.
Tuttavia, c'è modo e modo di perdere una partita e quello a cui il Borussia Dortmund ha obbligato i rossoneri è il più doloroso di tutti, perché in casa Milan non ha funzionato davvero nulla. A tal punto da far pensare che anche se Olivier Giroud, il peggiore in campo, avesse segnato il rigore sbagliato in apertura, i tedeschi avrebbero comunque battuto una squadra che non si è dimostrata tale.
E, del resto, se i peggiori sono il tuo punto di riferimento in attacco, il tuo fenomeno tra i pali e il tuo capitano e se il tuo miglior calciatore è fuori per infortunio, c'è davvero poco da fare.
Dubbi
Quello che è certo è che la consapevolezza di impotenza non dovrà essere fine a sé stessa, ma dovrà servire per riuscire a individuare il più in fretta possibile le responsabilità dell'altro grande sconfitto di giornata: Stefano Pioli.
Mentre la Curva Sud si è stretta vicino alla squadra, i social hanno emesso la propria sentenza: #PioliOut. Un verdetto che, a livelli pratici, non conta nulla (per fortuna), ma che rappresenta una chiarissima cartina al tornasole dell'attuale stato d'animo del popolo rossonero.
Amarezza
Altro che "la grinta di Sinner", come aveva chiesto il tecnico emiliano. Solo tanta frustrazione: "Ora dobbiamo andare a vincere a Newcastle, e poi sperare...". Beh, innanzitutto bisogna sperare che qualcosa cambi al proprio interno, perché il Milan attuale difficilmente riuscirebbe ad avere la meglio della frizzante squadra inglese ammirata, ieri sera, al Parco dei Principi.
Delusi i tifosi, deluso Pioli e ancor più deluso Gerry Cardinale che avrebbe voluto godersi tutt'altro spettacolo. A questo punto il Milan è legato a un filo: battere il Newcastle e sperare che il Borussia non si accontenti di un pareggio contro il Psg.
Speranza
Come dicevamo, però, pensare a quello che succederà al Westfalenstadion ha poco senso se, prima, a Milanello non ci sarà una netta virata. Poco prima del fischio d'inizio della sfida di ieri, Zlatan Ibrahimovic si è visto con Cardinale e l'ad Giorgio Furlani. "Siamo tutti in attesa di vedere cosa vuole fare da grande. Può collaborare in tutti i progetti che ha RedBird nel calcio, nello sport e nel mondo. Dipende da lui, sono ottimista", ha assicurato il presidente Paolo Scaroni.
Insomma, il fuoriclasse svedese tornerà a far parte della famiglia rossonera. Su questo non ci sono dubbi. Resta solo da capire quando succederà e la verità è che, probabilmente, sarebbe il caso di dare un'accelerata, perché il Milan e Pioli hanno bisogno di una scossa e nessuno più di Ibra potrebbe darla, ma bisogna farlo prima che sia troppo tardi.