Il felice boato del Newcastle, tornato in Champions dopo vent'anni
Un exploit fulminante. Inaspettato ma non eccessivamente. Perché il ritorno al palcoscenico della Champions League da parte del Newcastle era atteso dagli astanti, ma non subito. Troppo forte la concorrenza di Tottenham, Liverpool e Chelsea, nonché di Manchester City, Arsenal e Manchester United. Eppure, contro ogni pronostico di inizio stagione gli uomini di Eddie Howe sono riusciti a centrare un traguardo oltre i loro limiti, entrando tra i primi quattro della Premier League al primo colpo dopo il cambio di proprietà.
L'arrivo, nell'ottobre del 2021, del Public Investment Fund, di capitale saudita, aveva rivoluzionato a livello emotivo una delle piazze più calde d'Inghilterra, ma una scalata così ripida al successo è stata forse solo un lieto fuori programma. Perché oltre all'importante velocità di crociera impostata dal sapiente nostromo Howe la grande navigazione della barca bianconera è stata favorita dalle tante secche che hanno ostacolato Spurs, Reds e Blues, tutti protagonisti di una stagione nettamente sotto le aspettative.
Una risalita vertiginosa
Piaccia o no ai puristi, che possono attaccare facilmente l'ennesimo progetto legato ai petrodollari provenienti da Medio Oriente, la programmazione della dirigenza dei Magpies è stata eccellente. E ha alla base l'accurata gestione di un tecnico come Howe, arrivato tra lo stupore generale nel novembre del 2021 per sostituire Graeme Jones, prendendo il comando di una barca alla deriva vista la penultima posizione in classifica. Poi, un'ottima campagna acquisti nel gennaio 2022 con Kieran Trippier e Bruno Gruimaraes come fiori all'occhiello ha portato a un notevole miglioramento.
Il suo 4-3-3, consolidato alla grande nella stagione attuale, ha permesso ad alcuni elementi offensivi come il francese Allan Saint-Maximin e Miguel Almiron di trovare le condizioni ideali per diventare finalmente degli esterni offensivi incisivi. In punta l'alternanza di Callum Wilson e Alexander Isak ha aiutato, mentre la tecnica brasiliana dello stesso Guimaraes, in cabina di regia, e della sorprendente mezzapunta Joelinton ha fatto il resto. Dalla quasi retrocessione nella stagione 2021-22 si è passati alla qualificazione in Champions un anno e mezzo dopo. E scusate se è poco.
Una base solida
Seconda miglior difesa della Premier con appena 32 reti subite, il Newcastle ha costruito il successo di questa stagione con costanza. Dopo una partenza in sordina, infatti, è riuscito a decollare alla settima giornata, quando ha collezionato la prima goleada dell'anno (5-1 in casa del West Ham). Dalla 12esima partita in campionato gli uomini di Howe hanno orbitato sempre in zona Champions, sigillando poi la qualificazione ieri sera contro il Leicester.
Alla base di tutto c'è però una difesa fortissima che si regge su due pilastri come l'olandese Botman, cercato dal Milan l'anno scorso, e lo svizzero Schar, oltre ovviamente alla sicurezza emanata da Nick Pope, per molti il miglior portiere dell'anno in Premier. Su questi empirici pilastri ha poggiato l'anima eclettica di un Newcastle che vent'anni dopo la gloriosa epoca di Alan Shearer si arrampica di nuovo sull'Olimpo della Champions. E, per quanto dimostrato quest'anno, l'anno prossimo nell'Europa che conta, tra i rivali in quarta fascia, sarà senza dubbio la meno desiderata dalle grandi.